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Parole in tazza grande

La medicina delle differenze. Storie di donne, uomini e discriminazioni. Neos edizioni
Mercoledì 13 gennaio ore 17.00 per la rassegna Parole in tazza grande
 
Mercoledì 13 gennaio ore 17.00 per la rassegna
Parole in tazza grande
 
Silvia De Francia, Cinzia Ballesio e Tullia Penna
presentano
LA MEDICINA DELLE DIFFERENZE, Neos edizioni
Storie di donne uomini e discriminazioni
 
Evento in diretta su 7Web.tv
 
“…è sufficiente studiare il corpo maschile, forma neutra universale, per capire anche il corpo femminile”: così scriveva il fiammingo Andrea Vesalio, medico personale di Carlo V e di Filippo II nonché professore di medicina a Padova, nel trattato De humani corporis fabrica (1543).  
Si è dovuta aspettare la fine del Novecento perché si cominciasse a capire che uomini e donne non differiscono solo per il sistema riproduttivo ma, pur essendo soggetti alle medesime patologie, presentano o possono presentare sintomi, decorso delle malattie e risposte alle terapie molto diversi tra di loro, quindi non possono assumere i medesimi farmaci con la stessa sicurezza. Il cuore della donna si ammala diversamente dal cuore dell’uomo, i polmoni hanno una minor capacità respiratoria e il cervello produce sostanze in quantità differenti. Così come il bambino non è un piccolo adulto, così la donna non è una copia dell’uomo o un uomo meno pesante. Sin dalle origini, la medicina ha sempre avuto un’impostazione androcentrica, la ricerca sulle principali patologie è stata condotta per lo più su soggetti di sesso maschile, estendendo i risultati alle donne, ignorando la diversità biologica, e la “medicina delle donne” a lungo è stata sinonimo di pediatria e ostetricia, relegata alle patologie esclusivamente femminili che colpiscono mammelle, ovaie e utero, la ‘zona bikini’. Il tema delle differenze di genere, in medicina come nella sperimentazione farmacologica e nella ricerca, è storia recente. È La cardiologa americana Bernardine Patricia Healy nel 1991, la prima a parlare di questione femminile in medicina, evidenziando come a parità di condizione le donne sono meno ospedalizzate e vengono sottoposte a interventi diagnostici e terapeutici ridotti rispetto agli uomini (è la “Sindrome di Yentl”, dal nome dell’eroina di un romanzo di I.B. Singer). Ancora oggi si pensa che le malattie cardiovascolari siano prevalentemente maschili, mentre l’infarto è la prima causa di morte delle donne (48% contro il 38% dell’uomo). La medicina di genere o genere-specifica ha come obiettivo quello di comprendere i meccanismi attraverso i quali le differenze legate al genere agiscono sullo stato di salute e sull’insorgenza e il decorso di molte malattie, nonché sulle terapie. Non è una disciplina specifica ma piuttosto un approccio metodologico trasversale che mira a studiare l’influenza del sesso sulle malattie finalizzata a curare ciascun paziente in modo mirato, garantendo così a ciascun individuo  l’appropriatezza terapeutica. Così la farmacologia di genere o genere-specifica studia le differenze di efficacia e sicurezza dei farmaci in funzione del genere. 
 
Il libro di Silvia De Francia, con la curatela di Cinzia Ballesio offre una ricostruzione storica, approfondendo aspetti sociologici, culturali, giuridici e scientifici (prefazione di Alessandra Carè, contributi di Cinzia Ballesio, Sergio Foà e Tullia Penna).
 
Peraltro, l’Italia risulta essere all’avanguardia in questo campo, si è dotata di una legge (la 3/2018) inserendo il parametro genere sia nella sperimentazione farmacologica e clinica dei farmaci sia nella definizione dei percorsi diagnostico-terapeutici, di un Piano per l’applicazione e la diffusione della medicina di genere e di un Centro nazionale di riferimento presso l’Istituto Superiore di Sanità. Delle cinque università europee che hanno istituito un percorso formativo dedicato alla medicina di genere, due sono italiane (Firenze e Padova). 
 
Il volume si conclude con un’ampia galleria di ritratti di donne, spesso sconosciute: protagoniste passate e presenti della storia della medicina.
 
Le Autrici
 
Silvia De Francia, classe 1976, fa la farmacologa clinica, insegna all’Università di Torino e fa ricerca. Giornalista pubblicista dal 2005, è divulgatrice scientifica sui temi della farmacologia e medicina di genere. Questo è il suo primo libro.
 
Cinzia Ballesio, nata nel 1956, laureata in Lettere a indirizzo storico, ha insegnato nella scuola media inferiore e superiore ed è guida turistica abilitata. Per Neos Edizioni ha pubblicato nel 2017 “Le Figlie dei Militari”, e nel 2019, insieme a Giovanna Giordano, “L’informatica al femminile”. E’ Tra le fondatrici del gruppo torinese di SeNonOraQuando?, 
 
Il volume fa parte della sezione della collana “Storia e memorie” dedicata alla storia delle donne, curata da Cinzia Ballesio. 
 
L'incontro si svolgerà online su: www.7web.tv, Facebook e Youtube della biblioteca Archimede
 
Per informazioni: 
tel 011.8028722/588 – 345.6170954
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