Il sito utilizza cookie tecnici e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Per saperne di più o negare il consenso clicca su 'Maggiori informazioni'. Proseguendo la navigazione del sito o cliccando su 'Accetto' acconsenti all'uso dei cookie.

È gennaio, cosa leggiamo? Parte seconda

Consigli di lettura per il mese in corso
La strada del ritorno è sempre più corta, di Valentina Farinaccio. Collocazione 853.92  FAR
L'estate in cui Vera ha cinque anni è una girandola di avventure. Vera è sfacciata e sognatrice: gioca a nascondino con l'amico immaginario Ringo Starr e da grande vuole fare la camionista, come il nonno, per scoprire dove finiscono tutte le strade del mondo. Oltre ai capelli rossi – della stessa tinta con cui i bambini colorano i cuori –, ha ereditato dal papà libraio la passione per le storie: riempie pile di fogli di una scrittura immaginaria per raccontare favole di calzini parlanti e piante grasse dimagrite. Quella dei suoi cinque anni è anche l'ultima estate che trascorre insieme al padre Giordano. Oggi Vera ha trent'anni, ed è una celebrità della tv: inventa oroscopi irriverenti e graffianti, specie per i nati dello Scorpione, segno zodiacale dell'ex fidanzato che l'ha appena lasciata, mettendola di colpo davanti a tutte le sue fragilità. Perché Vera è cresciuta senza un genitore, ed è come se fosse a metà: ha avuto in dotazione un solo braccio e un solo orecchio, una sola gamba e un solo occhio, e ha riempito tutto quel vuoto di sarcasmo e finta imperturbabilità. Di suo padre non sa nulla: la madre Lia, credendo di proteggerla e di proteggersi, ha preferito dimenticare. Ma quando riceve un centinaio di pagine scritte da Giordano durante gli ultimi mesi di vita e che parlano proprio di lei, dell'eccentrica Lia che si è ribellata alle leggi ancestrali della provincialissima Campobasso, e della nonna Santa, che ha consacrato la propria vita ai figli, Vera è investita da una sfida: il libro è senza finale. Lei adora gli inizi e odia la responsabilità della fine, eppure è la sola che potrebbe completarlo, è un'occasione unica per incontrare tra le pagine quel padre mancato, e per capire cosa accadde quell'estate in cui tutto è cambiato. La strada del ritorno è sempre più corta è un romanzo pieno di luce e di ironia, che racconta l'amore, la perdita e la trasformazione. La giornalista Valentina Farinaccio, qui al suo folgorante esordio narrativo, racconta con una lingua cangiante come attraversare il dolore sia l'unico modo per uscire salvi e interi, dall'altra parte. Ma questa storia è anche una dichiarazione d'amore per i libri e le eredità che vi passano attraverso, un atto di fiducia nell'eternità della letteratura.
 
La città degli incontri proibiti, di Carolina De Robertis. Collocazione 813.6 DER
Buenos Aires, 1913. Leda ha diciassette anni quando scende dal piroscafo dopo il suo lungo viaggio. La folla del porto la spinge da una parte all’altra del molo mentre lei, accanto al suo baule, attende che qualcuno venga a prenderla. Il baule custodisce qualche ricordo e un prezioso violino, l’ultimo dono di suo padre prima di farla partire dall’Italia. A Buenos Aires la aspetta Dante, l’uomo che ha sposato per procura. Leda attende fiduciosa, perché non sa che Dante non verrà mai all’appuntamento. È morto pochi giorni prima, e l’unica cosa che ha lasciato alla sua sposa è un armadio pieno di abiti da uomo. Leda ora è sola in una città sconosciuta, brulicante di persone, luci e musica. Una musica che entra dalle finestre aperte nella calura estiva, una musica che afferra il cuore e riscalda l’anima. Una musica proibita, che le donne non possono ascoltare. Leda deve sopravvivere e capisce che c’è una sola cosa da fare. Tagliarsi i capelli, vestirsi da uomo e trovare una nuova vita grazie al suo violino. Inizia così un viaggio tra le fumose sale da ballo della Buenos Aires di inizio secolo e i vicoli più oscuri di una città ruvida e sensuale, che non dorme mai. Perché Leda suona divinamente e soltanto seguire la musica che vibra dentro di lei potrà salvarla. Dopo il grandissimo successo di "La bambina nata due volte", Carolina De Robertis ci regala un nuovo romanzo che ha conquistato lettori e critica di tutto il mondo e che l’ha consacrata come una delle più importanti voci della narrativa mondiale. La città degli incontri proibiti è la storia di una donna che non si arrende e che combatte per la felicità. Una storia pulsante di vita con un cuore fatto di musica che rapisce l’anima. 
 
La figlia perfetta, di Amanda Prowse. Collocazione 823.92 PRO
Molto tempo fa Jacks Morgan aveva dei sogni. Voleva un lavoro importante che le permettesse di viaggiare per il mondo. Desiderava una casa sulla spiaggia dove trascorrere lunghe notti passeggiando sotto il cielo stellato con un uomo che la rendesse felice. Ma la vita aveva altri piani per lei. E così, prima è arrivata Martha e poi Jonty che adesso, in piena adolescenza, non sono proprio facili da gestire. Poi sua madre si è ammalata di Alzheimer e si è trasferita da loro. Ora i soldi sembrano non bastare mai e tutto sta lentamente implodendo. Jacks ha abbandonato i suoi sogni per prendersi cura della famiglia. Ma se riuscirà a garantire a sua figlia un futuro brillante, allora ogni sacrificio avrà un senso, ne sarà valsa la pena. Ma sarà veramente così?
 
La logica del lupo, di Alex Lake. Collocazione 853.92 BIO
Esiste una generazione di ragazzi che all'inizio del secolo scorso vollero rivoluzionare l'arte. Si chiamavano Boccioni, Erba, Sironi, Carrà, Russolo. Si conobbero nelle aule dell'accademia di Brera. Seguivano le idee avanguardiste del più anziano di loro, Filippo Tommaso Marinetti. Si facevano chiamare Futuristi. Erano interventisti convinti, si arruolarono senza indugio per il fronte, idealizzando la guerra come igiene del mondo. Molti di loro non tornarono a casa. Fra questi c'era un giovane comasco, Antonio Sant'Elia, talento luminosissimo e sfortunato. Morì da eroe, sul Carso, nel 1916, esattamente cento anni fa. Marinetti, divenuto accademico durante il fascismo, fece del suo sacrificio un'icona dell'eroe fascista. Lui è il personaggio centrale tra i molti che questo romanzo di Gianni Biondillo riporta in vita, nel contesto di una grande narrazione nazionale. 
 
L'artista del coltello, di Irvine Welsh. Collocazione 823.9 WEL
Jim Francis è felice e realizzato: vive in California con la moglie Melanie e le loro due splendide bambine, e ha da poco scoperto una vena artistica che non sospettava di avere. Le sue sculture di creta, ritratti di personaggi famosi sottoposti a crudeli mutilazioni, riscuotono un grande successo. Strumenti preferiti? Lame di ogni tipo: non solo quelle convenzionali, ma anche coltelli da caccia, bisturi... eredità di un passato nascosto che preme per uscire in superficie. Jim Francis, infatti, ne ha percorsa di strada dagli spazi angusti e claustrofobici di Leith agli orizzonti aperti di una casa affacciata sull'oceano; ma lui non è altri che Frank Begbie, personaggio psicotico e violento di "Trainspotting". Quando viene a sapere che il figlio Sean, con cui non ha più rapporti da anni, è stato ucciso a Edimburgo, Begbie decide di tornare in Scozia per il funerale. Qui, tutti si aspettano da lui una sanguinosa vendetta e soffiano sulle braci per risvegliare, sotto quel ferreo, apparente autocontrollo, la fiamma della sua indimenticata follia omicida.
 
L'effetto Susan, di Peter Høeg. Collocazione 839.812 HØE
Susan Svendsen è una scienziata che si occupa di fisica quantistica, suo marito Laban un compositore affermato, assieme ai loro due gemelli adolescenti sono la Great Danish Family: la famiglia danese perfetta, ambasciatori culturali dell'Unesco, un simbolo per l'intera nazione. Durante un viaggio in India, però, la fotografia meravigliosa va in frantumi. Gli Svendsen sono accusati di una serie di reati, vengono divisi, rischiano di finire nella rete corrotta della giustizia indiana. Miracolosamente un funzionario danese riesce a tirare fuori Susan di prigione e a riportarli tutti in Danimarca. Ma la salvezza, e l'immunità dal processo indiano, hanno un prezzo. «Cosa faresti per riavere i tuoi figli?» «Qualunque cosa» risponde Susan. E così sarà. Le viene affidata una missione senza alternative: in una Copenaghen probabile e irreale, deve rintracciare i membri della misteriosa Commissione per il Futuro e il verbale della loro ultima riunione. Perché Susan? Perché lei ha un dono, far dire la verità a chiunque incontri. La partita è più pericolosa di quello che Susan poteva immaginare e la sua ricerca si trasforma presto in una lotta contro il tempo per scoprire gli indizi di un piano – forse mondiale – destinato a mettere in salvo solo pochi eletti prima di una imminente catastrofe planetaria. In Susan Svendsen ritornano i tratti indimenticabili di Smilla Qaavigaaq Jaspersen. Un'eroina capace da sola, con i propri singolari poteri, di sfidare i poteri più forti della terra in una battaglia contro le disuguaglianze sociali, l'inquinamento e le mutazioni climatiche che rischiano di distruggere l'Occidente. Peter Høeg costruisce un magistrale thriller preapocalittico che guarda con occhio affilato e acuto la nostra società contemporanea sull'orlo del precipizio. 
 
Quando finisce l'inverno, di Guadalupe Nettel. Collocazione A 863 NET
Claudio e Cecilia hanno origini lontane, vivono separati dall'oceano, lui a New York, lei a Parigi, e hanno esistenze completamente differenti, lui lavora in una casa editrice, lei è una studentessa che trova un po' di serenità solo passeggiando nei cimiteri. Condividono due cose soltanto. La prima è la solitudine spaesata di chi fugge dalle ferite del passato. La seconda è un inverno che passeranno insieme. Anzi c'è una terza cosa che li unirà: l'amore, quello che cambia la vita. Anche se non sempre nel modo in cui ti aspetti... Claudio è cubano, ha quarant'anni, vive nell'Upper West Side a New York e lavora in una casa editrice. Ogni giorno combatte per salvaguardare un ordine preciso contro il terrore di perdersi nel caos, segue un rituale complicato di pulizia e abitudini, è appassionato di musica, orgogliosamente misogino e geloso della propria privacy. Cecilia invece è messicana, a venticinque anni ha deciso di trasferirsi a Parigi per sfuggire al ricordo della madre che l'ha abbandonata, a un padre inadeguato, a una malinconia che si manifesta in una precoce passione per le tombe e i cimiteri. Entrambi hanno una relazione, anche se precaria e instabile, ma quando Cecilia incontra Claudio, in viaggio a Parigi, è un colpo di fulmine, la rivelazione di un senso nascosto delle cose, che cambia per sempre la loro vita, anche se non nella direzione in cui i due amanti avrebbero voluto. Il loro incontro è intrecciato a una colonna sonora fatta della musica di Nick Drake, di Keith Jarrett e Philip Glass, del Kind of Blue di Miles Davis: note che fanno da contrappunto al loro avvicinarsi, scoprirsi, fino a un mettersi a nudo tanto intimo quanto minaccioso perché rivela anche gli abissi in cui rischiano di precipitare. Ma nessun inverno, per quanto lungo, dura per sempre. 
 
Una cosa che volevo dirti da un po', di Alice Munro. Collocazione 813.5 MUN
«Il problema, l'unico problema, resta mia madre. Ed è ovviamente lei quella che cerco di afferrare; è per raggiungere lei che è stato intrapreso l'intero viaggio. A quale scopo? Per delimitarla, descriverla, illuminarla, celebrarla, per liberarmene; e non ha funzionato, perché incombe da troppo vicino, come ha sempre fatto. Io potrei sforzarmi in eterno, con tutto il talento che ho, e con tutti i trucchi che conosco, e sarebbe sempre lo stesso».
È questa la profetica conclusione cui giungeva la narratrice dell'ultimo racconto di questa raccolta di Alice Munro, la seconda, datata 1974. Una cosa che volevo dirti da un po': la formula di un'intima, innocua confessione per un viaggio che da allora non cessa di tracciare percorsi inesauribili e sempre nuovi. Le tredici storie che compongono la seconda raccolta di Alice Munro, pubblicata nel 1974 e ora per la prima volta in Italia, sono accomunate in larga misura da uno sguardo retrospettivo sulle cose e da riflessioni postume su un passato che tramanda i suoi misteri senza risolvere rancori, gelosie e amori complicati e cattivi. Gli anni non possono spegnere gli incendi della giovinezza, i quali continuano imperterriti a consumare l'ossigeno delle relazioni. Quella tra le due sorelle Et e Char, per esempio, avvinghiate l'una all'altra dal risentimento non meno che dall'affetto, dall'invidia dell'una per la luminosa e invincibile bellezza dell'altra, dal ricordo di piombo di un fratellino annegato, e dalla loro futile rivalità sentimentale. 
 
Il bambino che narrava storie, di Zana Fraillon. Collocazione 823.92 FRA
Subhi è un bambino. Nato in un campo profughi dopo che la madre è fuggita dalla guerra che stava distruggendo il suo paese. La sua vita è dietro una recinzione, ma il mondo della sua immaginazione è molto più grande di quello della sua realtà. La notte il mare gli porta dei doni, sente il canto delle balene, gli uccelli gli raccontano le loro storie. Ma il dono più bello è la piccola Jimmie, una ragazzina trascurata e vivace, che gli appare una sera dall'altra parte della rete. Fra le braccia stringe un quaderno che le ha lasciato la madre prima di morire, ma Jimmie non sa leggere. Subhi, che con la sua fantasia costruisce mondi meravigliosi, inventerà delle storie che incantano Jimmie e che costruiscono intorno a loro l'idea di un futuro e di una vita possibile, anche quando la realtà mostra solo la sua faccia peggiore. Perché è il nostro sguardo a determinare quello che vediamo ed è la nostra capacità di narrare la nostra vita a renderla degna di essere vissuta. E nessuno, più dei bambini, sa trasformare il presente attraverso il filtro dell'immaginazione. "Il bambino che narrava storie" è una storia senza tempo di sopravvivenza e di coraggio che ricorda a tutti l'importanza della libertà, della speranza e il potere della fantasia per chiunque soffra.
 
La sostanza del male, di Luca D'Andrea. Collocazione 853.92 DAN
Nel 1985 Kurt Schaltzmann, Markus Baumgartner e sua sorella Evi vengono uccisi nel Bletterbach, una gigantesca gola nei cui fossili si può leggere la terribile storia del mondo. Qualcuno li ha letteralmente massacrati durante una tempesta. I loro cadaveri sono rinvenuti mutilati a tal punto da far dubitare che sia stato un essere umano a compiere un simile scempio. A distanza di trent'anni Jeremiah Salinger, un autore statunitense di documentari che ha sposato una donna del luogo, scopre la vicenda e ne viene risucchiato. Tutti, a Siebenhoch, la piccola cittadina dolomitica dove si è trasferito, gli consigliano in modo più o meno minaccioso di lasciar perdere. Anche suo suocero Werner, ex responsabile del soccorso alpino, uno degli uomini che hanno hanno ritrovato i corpi dei tre ragazzi; anche sua moglie Annelise, preoccupata per lui e per la figlioletta Clara. È come se quel fatto di sangue avesse portato con sé una maledizione. Come se nel Bletterbach si fosse risvegliato qualcosa di spaventoso che si credeva scomparso, qualcosa di antico come la Terra stessa.
 
Responsabile della pagina: Giulia Sampieri