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È aprile, cosa leggiamo? Parte seconda

Consigli di lettura per il mese in corso
Divorzio alla cinese, di Liu Zhenyun.
Collocazione 895.1352 LIU 
Li Xuelian, sposata con Qin Yuhe, è incinta del loro secondo figlio. Una buona notizia? Non in Cina, dove la legge del figlio unico li renderebbe due criminali. Non c’è altra scelta che divorziare prima della nascita del bambino. “Appena il bambino sarà registrato all’Anagrafe, ci risposeremo. Non c’è nessuna legge che vieta a una coppia con un figlio ciascuno di sposarsi.” Tutto perfetto, tutto calcolato, se non fosse che dopo il divorzio Qin sposa un’altra donna che aspetta un altro figlio. Folle di rabbia Li corre da un giudice per spiegare come stanno davvero le cose, ma è solo l’inizio di un’aspra battaglia contro l’intero partito e le sue dinamiche. Una commedia assurda e divertente, ma anche un duro atto d’accusa contro la legge del figlio unico e una critica frontale al sistema corrotto della Cina. Divorzio alla cinese è un romanzo satirico di prim’ordine, tagliente e ironico. 
 
Orfanzia, di Athos Zontini
Collocazione 853.92 ZON
Il protagonista di "Orfanzia" è perseguitato dai genitori, una coppia napoletana benestante che vuole vederlo tondo e felice come gli altri bambini. Ma lui non si piega...È convinto che tutti gli adulti i bambini se li mangino, a un certo punto, e non è certo la fine che vuole fare. Poi, lentamente, alcuni incontri-scontri con la vita (nella forma di un amico di violente scorribande e di una serie di compagni e compagne di scuola) accendono un gusto per le cose di tutti i giorni che si propaga in lui raggiungendo anche le papille e la tavola. Sembrerebbe la fine dei suoi problemi. E invece è la fine e basta. 
 
L'occidentale, di Melanie F.
Collocazione 853.92 MEL
Quando nasce il primo figlio tutte le storie d'amore si complicano, anche le più felici. E se a questo si aggiunge il fatto di trovarsi in un Paese così diverso da quello d'origine - per cultura, religione, tradizione - come gli Emirati Arabi, allora le cose si fanno davvero difficili. È questa la storia di Anna: occidentale, sposata a un musulmano, per quanto aperto, dal quale ha avuto un bellissimo bambino, Amir. In una Dubai cubista, irriverente, fantasmagorica, tragica, disneyana con furore, Anna combatte con se stessa per riuscire a essere la bellissima moglie da esibire e la madre perfetta, amorevole e presente, senza trasformarsi nella temutissima Miss Manicure, moglie suppellettile che, assorta più dal colore dello smalto che dai figli, accompagna ogni marito importante. Tra scenari da mille e una notte, mondi glamour, personaggi del jet set internazionale, sceicchi in kandura e amiche in abaya, il paradosso di una quotidianità fatta di biberon, notti insonni e lavaggi sbagliati da parte di una carica infinita di maid. La protagonista è l'incoerenza in persona, una sintesi di tutte le contraddizioni della nostra civiltà: sposata a uno degli uomini più noti di Dubai e socialista immaginaria, coniglietta e filosofa, sottomessa e ribelle, sogna la rivoluzione femminista dall'ultimo piano del grattacielo più esclusivo della città. Una satira riuscitissima, ma anche un libro melanconico sull'imprevedibilità dell'amore. E sullo sfondo il grido dell'occidentale, quello della bionda cronista che Anna vorrebbe tornare a essere per denunciare il lato oscuro e retrogrado di una società che a dispetto dell'incredibile sviluppo appartiene ancora al deserto.
 
Gli amanti, di Eugenia Rico
Collocazione 863.7 RIC
Un minuto è sufficiente per cambiare la vita di Antonio. Il telefono squilla, la voce angosciata del suo amico Jean Charles gli chiede aiuto ma viene interrotta prima che possa dire altro. È passato del tempo dal loro ultimo incontro. Il loro rapporto era stato perfetto fino all'arrivo di Ofélie, una donna piena di fascino, complicata. Lei credeva nell'amore, Jean Charles nell'amicizia, Antonio in entrambe le cose. Poi la complessità dei sentimenti li aveva trascinati in un labirinto di passioni, tradimenti e segreti che li aveva fatti allontanare. Ora però l'unico obiettivo è ritrovare Jean Charles, e forse sarà necessario ritrovare anche Ofélie...
 
Mary Lavelle, di Kate O'Brien.
Collocazione 823.9 OBR
Irlanda, 1922. La giovane Mary Lavelle attraversa il mare per raggiungere Altorno, in Spagna, dove l'attende un incarico di insegnante di inglese e istitutrice presso la famiglia Areavaga. La decisione del fidanzato John di rimandare le nozze, in attesa di una più soddisfacente stabilità economica, è solo il pretesto della partenza. La verità è che Mary intende seguire, finalmente, l'impulso all'indipendenza. La Spagna risponde perfettamente al suo bisogno d'avventura: i colori sconvolgenti del paesaggio, il carattere misterioso e infuocato degli abitanti, l'eleganza e il sangue della corrida colpiscono profondamente la giovane, iniziata ai misteri dell'affascinante paese del Sud dal circolo delle "miss" irlandesi che vi abitano da molti anni. Una di loro le confesserà il proprio amore, in due pagine di grande intensità che, nel 1936, costarono al libro la censura immediata. Ma Mary è destinata a ricambiare, con sfrenata passionalità, l'amore di Juanito, il figlio sposato degli Areavaga, provocando lo scandalo che segnerà la vita di tutti. Mary Lavelle è un'opera da riscoprire, uno studio intimo dell'identità e della psicologia femminili in cui si fondono la passionalità ottocentesca di Cime tempestose e il femminismo novecentesco di Gertrude Stein. Dal romanzo è stato tratto il film La voce degli angeli, diretto da Nick Hamm, con Franco Nero, Vincent Perez, Polly Walker e Penèlope Cruz.
 
Vite brevi di idioti, di Ermanno Cavazzoni
Collocazione 853.9 CAV
Un'Italia agreste fa da sfondo a un originale campionario di varia umanità, affetta da forme più o meno gravi e manifeste di idiozia. Gli idioti in questione, armati delle loro manie, ossessioni e fissazioni, oppongono una strenua resistenza ai meccanismi di quella moderna società dei consumi che sembra destinata ad avere la meglio su di loro. Ci sono padri di famiglia che sognano di partire a bordo di un'utilitaria trasformata in macchina volante, salvo poi schiantarsi al primo cavalcavia; martiri del mal di piedi e piromani sfortunati col fuoco; contadini che si credono dottori, e poi nani e microcefali... Con la sua ironia surreale Ermanno Cavazzoni dipinge una galleria di trentuno ritratti all'insegna di un unico dogma: l'idiozia accompagnerà il genere umano fino alla morte. Anzi, c'è addirittura chi dice che, forse su un altro pianeta, l'umanità potrebbe giungere, in un lento progresso, a quello stato di assoluta e totale idiozia in cui «nessuno ricorda più niente, neanche le cose più elementari, come ad esempio sentirsi qualcuno diverso da un sasso o da un meteorite. Questo sarebbe lo stato beato».
 
La cappella di famiglia e altre storie di Vigàta, di Andrea Camilleri
Collocazione 853.9 CAM
Queste parole di Camilleri trovano ancora una volta conferma in questo libro: a Vigàta, il palcoscenico di tutte le sue storie, si muovono protagonisti e comparse; recitano, ma sono persone vere, per i sentimenti che nutrono e per le avventure che vivono, avanzano sulla scena al ritmo impresso dallo scrittore, con un sottofondo musicale che è la lingua temeraria e irresistibile che ha inventato. Andrea Camilleri sostiene di non avere avuto una vita avventurosa ma che il suo diventa un racconto straordinario «perché straordinarie sono le persone - anche le più normali - che ho osservato, notato, conosciuto»; attinge così a una memoria sterminata, di letture e di teatro sì, ma soprattutto di incontri con fatti e personaggi della sua Sicilia; e le sue pagine fanno ridere e piangere, commuovere ed emozionare. Anche in questa nuova raccolta, ambientate tra Ottocento e Novecento, le storie sembrano, pur nella distanza temporale che le separa, comporre un unico romanzo. Nello Stivale di Garibaldi l’anno è il 1862 e l’esperienza breve di un fiorentino alla prefettura di Agrigento dice cosa fosse la Sicilia post unitaria. Gli echi del caso della contessa Trigona, sgozzata dall’amante nel 1911 in un alberghetto di Roma, scatenano un duello a Vigàta, ma il duello è contagioso come la peste e la prima sfida ne genera altre fino a coinvolgere il paese intero. Un cadavere va e viene nel Morto viaggiatore, da un campo di grano a un uliveto e da lì, passando per un emporio di abiti da uomo, continua il suo peregrinare in un esilarante scaricabarile; nella Cappella di famiglia, nel giorno della festa dei morti, vanno in scena a Vigàta storie di gelosie, tradimenti ed eredità in quel palcoscenico unico che è il camposanto. Nel Palato assoluto Caterino Zappalà è assalito dal dubbio: sfruttare economicamente le sue doti eccezionali di degustatore o rinunziarvi per riprendersi la normalità della vita? In tutti e otto i racconti di questa nuova raccolta risuona la passione civile, la Sicilia di Camilleri non è mai rassegnata o vinta, «è costantemente in movimento, in rivolta contro qualcosa e qualcuno».
 
Intorno al mondo, di Laurent Mauvigner
Collocazione 853.9 DEA
La forza d'impatto di una bomba. La stessa sensazione sospesa di uno spostamento d'aria. Di qualcosa di potente. Fin dalle pagine dell'inizio, quando due giovani amanti, ubriachi di mezcal in uno sperduto villaggio sul mare, sono sorpresi dallo tsunami. Mentre il Giappone è scosso dal terremoto, intorno al mondo la vita scorre, la vita continua, le persone si amano, si lasciano, si fraintendono, cercano, trovano o non trovano, tengono insieme alla bell'e meglio i pezzi delle loro fragili vite. E sono quattordici storie, in quattordici punti del mondo. Il giorno del terremoto in Giappone, ai quattro angoli del pianeta, da Mosca a Dubai, dalla Florida al Mare del Nord, dalla Tanzania alla Slovenia, l'autore coglie segmenti di vite lontano da casa: persone in viaggio di lavoro, perlopiù persone in vacanza, safari, crociera, ma anche persone lontane da casa perché costrette a lavorare in un paese più florido del proprio, persone che si sono messe in viaggio per cercare un fratello, una rivincita, un colpo di fortuna, una città che amarono da ragazzi...
 
Notizie da un grande paese, di Bill Bryson
Collocazione 813.5 BRY
Dopo aver vissuto in Inghilterra per quasi vent’anni, Bill Bryson decide di tornare con la famiglia negli Stati Uniti, dove è nato e cresciuto. Ma lo scarto tra l’America che aveva lasciato da ragazzo, quella che lo accoglie e le abitudini acquisite in un altro paese lo colpisce con la forza di un terremoto. Ogni giorno, suo malgrado, affronta piccole e grandi sfide, dovute alle differenze culturali e linguistiche fra i paesi, che lo lasciano sconcertato e allo stesso tempo divertito: tutte le cose che ha dovuto fare da adulto infatti – dalle più banali, come i piccoli lavori di manutenzione in casa, a quelle più importanti, come mettere al mondo dei figli o sottoscrivere un fondo pensione… – hanno avuto come sfondo la Gran Bretagna e in America tutto è simile ma anche profondamente diverso, oppure è cambiato nel corso degli anni. Ecco allora le incomprensioni dal ferramenta su come sia più corretto chiamare i tasselli per le mensole, l’incredulità davanti all’ossessione tutta americana per l’aria condizionata o il profondo rispetto per le regole (per cui si può essere redarguiti in un diner vuoto se ci si siede senza aver aspettato le indicazioni della cameriera, come intimato dal cartello all’entrata).
 
Il coraggio di essere liberi, di Vito Mancuso
Collocazione 123 MAN
In questo libro, Vito Mancuso affronta la questione in modo concreto, interrogandosi non tanto sulla libertà come concetto, quanto sull’essere liberi come condizione dell’esistenza reale. La domanda più importante qui non è: «Esiste la libertà?», quanto piuttosto: «Tu ti ritieni libero? E se non ti ritieni tale, lo vuoi diventare? Hai, vuoi avere, il coraggio di essere libero?». Per essere liberi, infatti, ci vuole coraggio. Guardando al mondo e agli esseri umani, quello che appare è uno sterminato palcoscenico su cui tutti si esibiscono indossando le diverse maschere imposte dall’esistenza, ma ognuno di noi, soprattutto in quei momenti in cui è solo con se stesso, sperimenta anche l’acuta sensazione di essere qualcosa di assolutamente differente e separato da tutto il resto, qualcosa di unico. La scintilla della libertà nasce da questa consapevolezza, per sostenere la quale è necessario però il coraggio: il coraggio di sottrarsi al pensiero dominante e scoprire nuovi valori in cui credere; il coraggio di scrollarsi di dosso le convenzioni che ci soffocano e costruire un rapporto autentico con gli altri e con se stessi; il coraggio di essere liberi per diventare veramente chi siamo.
 
Responsabile della pagina: Giulia Sampieri