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Ivrea 2018

Ivrea è patrimonio mondiale Unesco
 
 
 
 
 
L’ex Olivetti di via Jervis
 
 
Ivrea è patrimonio mondiale Unesco, 
è il sito italiano numero 54.
 
La notizia della vittoria della capitale dell’Eporediese è arrivata il 1° luglio dal Bahrain dove da una settimana erano in corso i lavori della 42ª sessione del World Heritage Committee, il comitato del patrimonio mondiale dell’Unesco.
Sul posto, i primi ad esultare sono stati il sindaco uscente, Carlo Della Pepa, e l’attuale Stefano Sertoli, neo eletto. Nella delegazione eporediese partita giovedì, ci sono anche Renato Lavarini, coordinatore del dossier di candidatura, Patrizia Bonifazio, che si è occupata della parte tecnica del dossier, Teresa Skurzak, vicepresidente della Fondazione Guelpa, che ha finanziato negli ultimi anni la candidatura, Cinthia Bianconi, presidente della Fondazione Olivetti, Matilde Trevisani, anche lei della Fondazione Olivetti, e Antonella Parigi, assessora regionale alla Cultura.  
(LA STAMPA, Torino 1° luglio 2018)
 
 
 
Un po' di storia....
Ivrea fu fondata dai romani e venne denominata Eporedia. Si pensa che tale nome derivi da epo (cavallo) e reda (carro), poiché i suoi abitanti erano abili domatori di cavalli. Le successive alterazioni e contrazioni del nome hanno portato all’attuale nome di Ivrea.
Il nucleo antico della città sorge su un colle dominante la Dora Baltea. Ivrea è importante centro di scambi e servizi sin dall’epoca romana, della quale conserva testimonianze e resti archeologici come  l’anfiteatro.
 
In epoca medievale diviene sede di un ducato longobardo e quindi un comitato franco. Fin dal IV secolo è sede episcopale: il periodo del vescovo Warmondo degli Arborio è anche l’epoca in cui regna Arduino ed Ivrea è capitale del Regno d’Italia (1002). L’anno 1356 segna la definitiva sottomissione al potere dei Savoia.   
 
Tra il XVI e il XVIII secolo la città segue le sorti dell’Italia settentrionale, con la dominazione spagnola e francese: le guerre ridanno importanza al ruolo strategico della città. La città ottocentesca, dopo l’occupazione francese, vede l’abbattimento delle fortificazioni e la definizione di alcune zone urbane: il centro religioso, il centro civico, i luoghi delle attività artigianali e commerciali e infine le aree residenziali.
 
Un'azienda di fronte alle grandi mutazioni
Costituita nel 1908 come "prima fabbrica nazionale di macchine per scrivere", fin dagli inizi l'Olivetti si distingue per l'attenzione alla tecnologia e all'innovazione, la cura del design, la presenza internazionale, la sensibilità verso gli aspetti sociali del lavoro. 
Questi caratteri sono impressi dal fondatore Camillo Olivetti e dal figlio Adriano, che trasforma l'azienda familiare in un moderno gruppo industriale. 
Conquistate posizioni di leadership mondiale nei prodotti meccanici per ufficio, già negli anni '50 l'Olivetti investe nella tecnologia elettronica con importanti risultati. La scomparsa di Adriano Olivetti (1960) e il peso degli investimenti rallentano la transizione verso l'elettronica; ma nel 1978 esce la prima macchina per scrivere elettronica a livello mondiale e nel 1982 il primo PC professionale europeo. Negli anni '80, sostenuto da una vasta rete di accordi e alleanze, accelera lo sviluppo nell'informatica e nei sistemi. 
La progressiva riduzione dei margini di redditività del business informatico e i nuovi sviluppi delle telecomunicazioni, negli anni '90 spingono l'Olivetti a spostare il baricentro verso questo settore, dapprima creando Omnitel (1990) e Infostrada (1995) e poi acquisendo il controllo di Telecom Italia (1999), con la quale si fonde nel 2003. 
L’attuale Olivetti, controllata da TIM, mantiene viva la tradizione di qualità e innovazione della Società, operando sul mercato come solution provider che integra prodotti innovativi con servizi evoluti in grado di automatizzare processi e attività aziendali. L’offerta spazia dai tablet grafometrici alle lavagne interattive multimediali (LIM), alle piattaforme cloud per ambienti didattici digitali, a soluzioni innovative di Asset Management, piattaforme di Managed Print Services, registratori di cassa, POS e software integrati per la gestione automatizzata dei punti vendita, stampanti 3D, soluzioni cloud per il retail e le piccole e medie imprese, applicazioni per specifici settori di attività
 
Olivetti
Consultare:  www.storiaolivetti.it
 
 
Scrittori e poeti in fabbrica: i letterati olivettiani
L'idea che anche nell'industria la cultura tecnico-ingegneristica debba integrarsi con quella umanistica porta e dà spazio in Olivetti a una colonia di letterati Giudici, Fortini, Volponi, Sinisgalli, Pampaloni... Dagli anni '40 fino agli anni '80 poeti, letterati e scrittori di rilievo della letteratura contemporanea lavorano nella fabbrica di Ivrea ricoprendo ruoli diversi, anche di grande responsabilità. 
Non è casuale che la Olivetti inserisca nel proprio organico intellettuali di formazione umanistica. Nell’idea di Adriano Olivetti la formazione tecnico-scientifica e quella umanistica si integrano e quindi devono coesistere e cooperare in ogni ambiente. Negli anni '50 questa visione si traduce in una politica di selezione del personale che, per i livelli più alti, si basa sul "principio delle terne": per ogni nuovo tecnico o ingegnere che entra in azienda si assume anche una persona di formazione economico-legale e una di formazione umanistica. 
Per Adriano Olivetti, intellettuali e letterati sono necessari dovunque, anche in un'industria a elevato contenuto tecnologico: il loro contributo favorisce un progresso equilibrato dell’impresa ed evita gli eccessi del tecnicismo.
Gli scrittori che operano in Olivetti non sono quindi visti come un lusso o un "ornamento" dell'alta direzione, ma come fattori organici dello sviluppo aziendale, in particolare in settori critici come la pubblicità e comunicazione, le relazioni con il personale, i servizi sociali.
 
L'Ufficio Pubblicità
Nel 1931 Adriano Olivetti crea l'Ufficio Sviluppo e Pubblicità in cui collaborano artisti e architetti d'avanguardia, sviluppando una comunicazione innovativa e incisiva, basata soprattutto sulla grafica e l'immagine. Dal 1937 al 1940 l’ufficio è diretto da Leonardo Sinisgalli (1908-1981), il poeta ingegnere. Lasciata l'Olivetti, Sinisgalli mantiene rapporti di attiva collaborazione; sua l'ispirazione per un famoso manifesto della Studio 44 del 1952, con la rosa nel calamaio, ad indicare la fine dell'epoca della scrittura a mano.
Nel 1947 viene assunto Franco Fortini (1917-1994), l’intellettuale che si occupa, fino al 1960, delle pubblicazioni aziendali, delle campagne pubblicitarie e dei nomi dei prodotti (suoi i nomi scelti per la Lexikon, la Tetractys e la Lettera 22). 
Nel 1958 inizia l'attività di copywriter, proseguita fino al 1980, il poeta Giovanni Giudici (1924), che già dal 1956 si occupava della biblioteca aziendale. A lui si devono i testi con venature poetiche della vasta campagna pubblicitaria per la macchina per scrivere Valentine (1970).
L'immagine della Olivetti è affidata anche all'ufficio Pubblicità e Stampa dove dal 1956 lavora Giorgio Soavi (1923-2008), scrittore e designer. Contribuisce all'organizzazione di eventi culturali, promuove la produzione di raffinati libri strenna, litografie, agende e oggetti promozionali che diventano occasione per collaborazioni con grandi artisti (Folon, Munari, Botero...) e per rafforzare l'immagine dell'Olivetti come azienda sensibile all'arte e alla cultura.
 
I servizi sociali e l'ufficio personale
Mentre in altre imprese il letterato interviene soprattutto nei rapporti aziendali verso l'esterno, lo "stile Olivetti" comincia dall'interno e il letterato deve contribuire alla qualità delle relazioni con i dipendenti e della proposta culturale rivolta al mondo del lavoro. 
Ottiero Ottieri (1924-2002) nel 1955 entra in Olivetti come addetto alla selezione del personale. E' laureato in lettere e si interessa di sociologia e psicologia. La sua esperienza di selezione degli operai per la nuova fabbrica di Pozzuoli (Napoli) ispira il suo romanzo più famoso, "Donnarumma all'assalto". 
Paolo Volponi (1924-1994) nel 1956 è chiamato da Adriano Olivetti a Ivrea per dirigere i Servizi Sociali aziendali, un vasto complesso di attività a tutela del lavoratore. Divenuto capo del Personale, nel 1971 è candidato ad assumere il ruolo di amministratore delegato; alla fine, però, viene scelto Ottorino Beltrami e Volponi lascia l'Olivetti.
All'interno dei Servizi Sociali un'attenzione particolare è rivolta alle iniziative in campo culturale, che hanno il loro centro nella biblioteca di fabbrica. Con i suoi numerosi volumi e con le conferenze di alcuni tra i più significativi scrittori ed esponenti della cultura italiana 
la biblioteca Olivetti diviene fattore di promozione culturale e sociale nella fabbrica e nel territorio. 
Dal 1947 direttore della biblioteca è il critico Geno Pampaloni (1918-2001) che aderisce intimamente alle idee di Adriano tanto che, alla carica di direttore della Relazioni Culturali e di capo dell'Ufficio della Presidenza, intreccia gli incarichi affidatigli dal Movimento Comunità, di cui diviene segretario. La sua figura ai vertici dell'azienda è tanto carismatica che "Olivetti S.p.a." diventa ironicamente "Se Pampaloni Acconsente".
 
I giornali aziendali
Lo strumento principale per la diffusione della cultura aziendale tra i dipendenti sono i giornali aziendali che, secondo Adriano Olivetti, non devono essere "la voce del padrone" ma un luogo di libero scambio di idee e critiche sull'azienda e le sue attività, con contributi di intellettuali esterni ed interni. Per rispondere a questo intento l’ingegner Adriano chiama nel 1952 lo scrittore Libero Bigiaretti (1906-1993), che assume fino al 1963 la carica di direttore dell'Ufficio Stampa; inoltre coordina il reparto fotografia e l'ufficio cinematografico, utilizzando il cinema come mezzo sia di formazione degli operai sia di comunicazione verso l'esterno. Nel 1952 Bigiaretti introduce "Notizie Olivetti", rivista di informazioni aziendali inizialmente riservata al personale, a cui dal 1960 affianca "Notizie di fabbrica", mentre "Notizie Olivetti" diviene sempre più strumento di comunicazione verso l'esterno con lettori anche tra i clienti e i fornitori.
 
Tanti modi per avvicinare industria e cultura umanistica
Per Adriano Olivetti l'incontro tra cultura e impresa è necessario per sostenere il progresso industriale e per trasformare la fabbrica in luogo di elevazione materiale, culturale e sociale di quanti vi lavorano. Questo incontro non può quindi limitarsi ad un rapporto di lavoro all'interno dell'azienda, ma deve manifestarsi anche con altre forme di collaborazione.
Conferenze e dibattiti con letterati e artisti, promozione e finanziamento di nuove riviste (da Tecnica e Organizzazione a SeleArte, da Urbanistica a Comunità, dalla Rivista di Filosofia a L’Espresso), investimenti in iniziative editoriali, come le Edizioni di Comunità fondate nel 1946, non sono fatti separati dalla vita dell’impresa: per Adriano Olivetti sono gli strumenti che servono ad animare il dibattito sociale, ad avvicinare intellettuali e umanisti all’impresa, a “fare cultura” nel mondo industriale. Ma tutti questi sono temi che portano lontano e meritano un discorso a parte…
 
Le ragioni del NO
Sergio Noto - Professore di Storia economica presso l’Università di  Verona. 
 
“Ivrea Patrimonio dell'Unesco, no grazie. Olivetti era un'azienda  viva, non un monumento”
(...continua su il Fatto Quotidiano/Cronaca del 2 luglio).
 
 
 
In Biblioteca
Alcuni suggerimenti di lettura
 
 

1908-2008 : 100 anni di produzione Olivetti
Collocazione P 338.7 MIL

Camillo e Adriano Olivetti / Bruno Caizzi. 
Collocazione  P 338.7 OLI 092 CAI

Adriano Olivetti / Valerio Ochetto.
Collocazione P 338.7 OLI 092 OCH 

Adriano Olivetti : la biografia / Valerio Ochetto.
Colocazione P 338.7 OLI 092 OCH 
 
Adriano Olivetti : il sogno possibile / Laura Curino, Gabriele Vacis.
Collocazione P 852.92 CUR 
 
Civitas hominum : scritti di urbanistica e di industria : 1933-1943 / Adriano Olivetti.
Collocazione P 330.155 OLI
 
"In me non c'è che futuro..." : ritratto di Adriano Olivetti / [Michele Fasano]. 
Collocazione  P 338.7 OLI 092 FAS
 
Olivetti, prima e dopo Adriano : industria, cultura, estetica / Paolo Bricco.
Collocazione P 338.7 BRI 
 
Millesimo di millimetro : i segni del codice visivo Olivetti 1908-1978 / Caterina Cristina Fiorentino.
Collocazione P 338.7 FIO
 
L'Olivetti dell'ingegnere (1978-1996) / Paolo Bricco.
Collocazione P 338.7 BRI
 
Primo tempo: Olivetti, Telecom, Piaggio: una storia privata di 10 anni di capitalismo italiano / Roberto Colaninno ; con Rinaldo Gianola.
Collocazione 338.09 COL
 
Psicologi in fabbrica : la psicologia del lavoro negli stabilimenti Olivetti / Cesare Musatti ... [et al.]. 
Collocazione  P 155.6 MUS
 
Valorizzare il lavoro per rilanciare l'impresa : la storia delle isole di produzione alla Olivetti negli anni '70 / Federico Butera, Giovanni de Witt.
Collocazione  P 338.7 BUT 
Esterina ; Un'amicizia difficile / Libero Bigiaretti.
Il dissenso / Libero Bigiaretti.
Il villino / Libero Bigiaretti.
Il viaggiatore : romanzo / Libero Bigiaretti.
Collocazione 853.9 BIG 
 
Libero Bigiaretti: la storia, le storie, la scrittura : atti del Convegno : Matelica, 21-22 marzo 1998 / a cura di Alfredo Luzi.
Collocazione 853.9 BIG 092 LUZ
 
L'infermiera di Pisa / Ottiero Ottieri.
Collocazione 851.9 OTT
 
Memorie dell'incoscienza / Ottiero Ottieri. 
Collocazione M 853.9 OTT
 
Opere scelte / Ottiero Ottieri ; scelta dei testi e saggio introduttivo di Giuseppe Montesano ; cronologia di Maria Pace Ottieri ; notizie sui testi e bibliografia a cura di Cristina Nesi. 
Collocazione   M 853.9 OTT
 
Ivrea : descrizione geografico-storica della citta e del territorio / Goffredo Casalis. 
Collocazione  P 945.12 CAS
 
La provincia di Ivrea e il canavese / Pietro Ramella. 
Collocazione P 945.12 RAM
 
Eporedia : città romana dell'Italia transpadana / Pietro Ramella. 
Collocazione  P 937 RAM
 
Ivrea nel 17. secolo : le tormentate vicende storiche, economiche e sociali della città e dei suoi abitanti / Savino A. Giglio Tos ; presentazione di Giuseppe Fragiacomo.
Collocazione P 945.12 GIG 
 
Eporediensia / di C. Nigra ... et al.!. 
Collocazione CPA 945.1268 NIG
 
Vecchia Ivrea / Francesco Carandini. - 2. ed. riveduta e notevolmente accresciuta. 
Collocazione P 945.1268 CAR 
 
Romanico in terre d'Arduino : diocesi di Ivrea / Guido Forneris ; saggio introduttivo di Carlo Caramellino. 
Collocazione P 723.409451 FOR 
 
Il Salone degli affreschi nel Palazzo vescovile di Ivrea / a cura di Pier Giorgio Debernardi ; prefazione: Luigi Bettazzi, introduzione: Michela di Macco, testi e schede: Guglielmo Berattino. 
Collocazione P 759.51268 SAL
 
La filovia Courgnè-Ivrea : storia e immagini della prima filovia piemontese / Emilio Champagne. 
Collocazione P 625.66 CHA 
 
Il carnevale di Ivrea : oltre alle arance c'è di più / [elaborazione testi Marialetizia Pivato].
Collocazione  P 394.25 CAR
 
Il getto delle arance nel Carnevale di Ivrea / Gabriella Gianotti, Franco Quaccia; prefazione di Gian Savino Pene Vidari.
Collocazione  P 394.2 GIA 
 
Prosposta di visioni:
Adriano Olivetti: la forza di un sogno.
Collocazione DVD TV.STO SOA
 
Camillo Olivetti : alle radici di un sogno / Laura Curino, Gabriele Vacis. 
Collocazione DVD CPA TEA.DRA CUR
 
*"In me non c'è che futuro..." : ritratto di Adriano Olivetti / [Michele Fasano]. 
Collocazione P 338.7 OLI 092 FAS 
P 338.7 OLI 092 FAS (DVD 1)  PER/99825.1 
 
 
Fonti:
La Stampa del 1° luglio 2018
ll Fatto Quotidiano/Cronaca del 2 luglio2018
www.storiaolivetti.it
 
Responsabile della pagina:Rosanna Cavallero