Il sito utilizza cookie tecnici e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Per saperne di più o negare il consenso clicca su 'Maggiori informazioni'. Proseguendo la navigazione del sito o cliccando su 'Accetto' acconsenti all'uso dei cookie.

Editoriale Settembre 2018

Dalla rivista "Le scienze"
 
 
Un pezzetto di storia
 
I nostri primi cinquant'anni di impegno per la scienza
 
No, non c'erano gli smartphone. Non c'era nemmeno Internet. Non c'erano CD e DVD e la TV era in bianco e nero, si poteva scegliere tra due canali. A dire il vero Neil Armstrong e Buzz Aldrin non avevano ancora messo piede sulla Luna. Quando siamo nati non c'era nulla di tutto questo, né un sacco di altre cose.
Cinquant'anni fa, ai primi di settembre, andava in edicola il numero 1 di “Le Scienze”, l’edizione italiana di “Scientific American”. Era stato Felice Ippolito a voler portare l’alta divulgazione scientifica della rivista in Italia, dove mancava – o almeno era marginale rispetto al grande  pubblico– una tradizione in questo senso. Al suo fianco, in quell’impresa, si schierarono Carlo Caracciolo, che è stato anche direttore responsabile della rivista fino al 2006, e Alberto Mondadori. In pochi anni quel mensile austero, che spesso aveva tra i suoi autori futuri premi Nobel e scienziati di primo piano sulla scena mondiale, raccolse un successo inaspettato. Fino ad arrivare a una diffusione di quasi 100.000 copie a metà degli anni ottanta, all’apice del successo. 
Erano altri tempi, in cui l’informazione si trovava soltanto sui giornali. E “Le Scienze” era diventata un punto di riferimento per tanti insegnanti che volevano aggiornarsi con gli ultimi risultati della ricerca e per i loro studenti più brillanti, che spesso hanno trovato ispirazione su queste pagine per scegliere il loro cammino universitario e dedicarsi alla ricerca.
Un esempio. Gigliola Staffilani, oggi Abby Rochefeller Mauze Professor al Dipartimento di matematica del MIT. Dieci anni fa, in un intervista al Boston Globe”, dichiarò di essersi innamorata della scienza leggendo le affascinanti biografie degli scienziati sulla copia di “Le Scienze” che arrivava in abbonamento al fratello, più grande. Ma ne troverete a decine di storie come la sua, nelle pagine che seguono, tra le molte lettere di auguri che ci sono arrivate.
Oggi l’informazione passa attraverso mille altri canali, ma noi siamo ancora qui, a raccontare la scienza a modo nostro. E in un’epoca in cui anche la divulgazione scientifica soffre del rumore assordante dell’informazione in rete, tra fake news e verità alternative, in queste pagine vi raccontiamo il nostro impegno a continuare nella missione delle origini: parlare di scienza con chiarezza, rigore e credibilità. 
Un impegno che abbiamo sintetizzato nei tre cardini di quello che chiamiamo il diritto alla scienza: il diritto alla libertà di ricerca, il diritto a una conoscenza diffusa e condivisa, il diritto a beneficiare degli strumenti che la scienza ci mette a disposizione. E celebrando la bellezza della ricerca con un articolo di Giorgio Parisi, fresco di nomina alla presidenza dell’Accademia dei Lincei, proviamo a riassumere dieci sfide che la scienza dovrà affrontare negli anni che verranno.
Un paio di giorni prima di scrivere questo editoriale, aspettavo l’ascensore sotto casa. Quando è arrivato ne è sceso un anziano inquilino del secondo piano con il passeggino e la nipotina di pochi mesi. Nella tasca del passeggino faceva bella mostra di sé il nostro numero di agosto. “Che fa, le fa leggere “Le Scienze” così piccola?”, ho scherzato. “No”, ha risposto con un sorriso. “Ma se si addormenta al parco magari riesco a leggermi qualche pagina”. E poi, dopo un cenno di saluto, ha aggiunto: “Però spero che lo leggerà, da grande”. 
No, il mio vicino non sa che lavoro in questa redazione. E non voglio sapere che avrà pensato quando mi ha visto chiudere la porta dell’ascensore con un sorriso ebete stampato in faccia. Perché a me quelle parole sono sembrate il più bell’augurio che si potesse ricevere per questi cinquant’anni. E il più bel ringraziamento per tutti quelli che hanno contribuito a fare di questa rivista un piccolo pezzo di storia di questo paese, dal primo dei redattori all’ultimo dei tipografi.
A loro, e a voi che ci leggete, va anche il mio grazie. Grazie di cuore. 
 
Marco Cattaneo
                          
Informiamo i nostri lettori, che l’impegno per la scienza si rinnova, ormai da sei anni, anche nella nostra Biblioteca, con il Festival dell’Innovazione e della Scienza, in calendario dal 14 al 21 ottobre 2018 a Settimo Torinese e non solo. Tutte le informazioni sul sito dedicato al Festival.
 
 
Responsabile della pagina: Laura Pesce