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Editoriale di aprile

L'intelligenza artificiale - Una nuova minaccia all'orizzonte dell'informazione
 
 
 
La metà degli italiani spesso non distingue una notizia vera da una falsa.
Ci si informa sempre di più sulle piattaforme social o attraverso i motori di ricerca e non sulle fonti dirette e qualificate. Aumentano i contenuti fuorvianti e di disinformazione e i cittadini sono sempre meno in grado di difendersi, diventando spesso vittime di messaggi ingannevoli e di vere e proprie truffe. Senza contare tutta l'informazione prodotta esclusivamente per orientare i consumi, che tradotto significa pubblicità camuffata.
Ma non finisce qui. C'è un nuovo elemento destabilizzante all'orizzonte: ChatGpt, l'applicazione dell'intelligenza artificiale capace di conversare con gli esseri umani. ChatGpt sta imparando molto anche dagli scienziati, ma sbaglia facilmente. Sta apprendendo a poco a poco e, crescendo potrebbe essere in grado di progettare esperimenti, analizzare dati e decidere se un articolo scientifico può essere pubblicato o meno. Alcuni stanno utilizzando ChatGpt per scrivere saggi e discorsi, sintetizzare gli articoli che leggono, prendere appunti o veicolare messaggi e non solo. Ogni giorno, programmi chiamati chatbot sono alimentati con dati e informazioni che permettono loro di imparare e di evolversi. Ma possono essere utilizzati per manomettere notizie. Potrebbero, per esempio, generare testi apparentemente convincenti ma sbagliati nei contenuti, fino a distorcere fatti scientifici e a diffondere disinformazione.
 
 
Articolo di Giuseppe Altamore, Direttore Editoriale rivista BenEssere
 
 
 
 
 
 
Pagina a cura di Laura Pesce