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cosa leggiamo a novembre?

Prima parte dei consigli di lettura, scelti tra le novità editoriali presenti in biblioteca
 
I diavoli di Tokyo ovest, di Tommaso Scotti
Collocazione 8G.SCO 
Al dipartimento di polizia di Tokyo c'è tensione. Tutta colpa del ritrovamento del cadavere di un uomo che ha in tasca il biglietto da visita di un noto ispettore: Takeshi Nishida, il detectivehāfu, il mezzosangue nippoamericano della squadra Omicidi. Nishida, suo malgrado chiamato direttamente in causa, nel vedere il volto della vittima riconosce un suo compagno di classe. Ma che cosa ci faceva adesso, a distanza di anni, con il suo contatto? Che cosa voleva dirgli? L'ispettore dovrà fare l'impossibile per scoprirlo, e la ricerca della verità lo porterà a inoltrarsi lungo le strade di Tokyo, fino ai quartieri in cui scorrazzano ibōsōzoku, le «tribù della corsa violenta», gang di motociclisti che provocano disordini, e forse qualcosa di molto più inquietante. Con "I diavoli di Tokyo ovest", Tommaso Scotti non crea solo un giallo e un thriller avvincente, ma con uno stile prepotentemente evocativo scende più a fondo, toglie il velo delle apparenze di cui si ammanta la cultura del Giappone, mostra che cosa c'è dietro le illusioni di educazione, silenzio e ordine: il lato più oscuro dell'uomo.
Clea, di Lawrence Durrell
Collocazione 823.9.DUR
Si conclude la riproposta del “Quartetto di Alessandria”. «Se in “Clea” tutti i personaggi del Quartetto sembrano aver perduto qualcosa (Nessim, oltre alla ricchezza, ha perso un occhio e una mano in un bombardamento, Justine la bellezza, Balthazar i denti), Clea no. Quando, dopo averla cercata, rincorsa e mancata più volte, Darley la trova seduta ai tavoli dello stesso caffè in cui aveva incontrato Melissa la prima volta, Clea gli appare ancora più bella e radiosa di prima. Clea è diversa perché è l’unico personaggio «libero di dimenticare»; a differenza degli altri che ne sono ancora prigionieri, lei si è affrancata dalla schiavitù del passato e vive nel presente. Ma chi è questa donna misteriosa? Chi è la pittrice bionda che legge il futuro sul fondo delle tazzine da caffè e sembra essere la musa della città stessa?» (dalla Prefazione di Filippo Bologna).
 
Dove non mi hai portata. Mia madre, un caso di cronaca,
di Maria Grazia Calandrone 
Collocazione 853.92.CAL
1965. Un uomo e una donna, dopo aver abbandonato nel parco di Villa Borghese la figlia di otto mesi, compiono un gesto estremo. 2021. Quella bambina abbandonata era Maria Grazia Calandrone. Decisa a scoprire la verità, torna nei luoghi in cui sua madre ha vissuto, sofferto, lavorato e amato. E indagando sul passato illumina di una luce nuova la sua vita. Dove non mi hai portata è un libro intimo eppure pubblico, profondamente emozionante e insieme lucidissimo. Attraversando lo specchio del tempo, racconta una scheggia di storia d'Italia e le vite interrotte delle donne. Ma è anche un'indagine sentimentale che non lascia scampo a nessuno, neppure a chi legge. Quando Lucia e Giuseppe arrivano a Roma è l'estate del 1965. Hanno con sé la figlia di otto mesi, sono innamorati, ma non riescono a liberarsi dall'inquietudine che prova chi è braccato. Perché Lucia è fuggita da un marito violento che era stata costretta a sposare e che la umiliava ogni giorno, e ha tentato di costruirsi una nuova vita proprio insieme a Giuseppe. Per la legge dell'epoca, però, la donna si è macchiata di gravi reati: relazione adulterina e abbandono del tetto coniugale. Prima di scivolare nelle acque del Tevere in circostanze misteriose, la coppia lascia la bambina su un prato di Villa Borghese, confidando nel fatto che qualcuno si prenderà cura di lei. Piú di cinquant'anni dopo quella bambina, a sua volta diventata madre, si mette in viaggio per ricostruire quello che è davvero successo ai suoi genitori. Come una detective, Maria Grazia Calandrone ricostruisce la sequenza dei movimenti di Lucia e Giuseppe, enumera gli oggetti abbandonati dietro di loro, s'informa sul tempo che impiega un corpo per morire in acqua e sul funzionamento delle poste nel 1965, per capire quando e dove i suoi genitori abbiano spedito la lettera a «l'Unità» in cui spiegavano con poche parole il loro gesto. Dopo Splendi come vita, in cui l'autrice affrontava il difficile rapporto con la madre adottiva, Dove non mi hai portata esplora un nodo se possibile ancora piú intimo e complesso. Indagando la storia dei genitori grazie agli articoli di cronaca dell'epoca, Calandrone fa emergere il ritratto di un'Italia stanca di guerra ma non di regole coercitive. Un Paese che ha spinto una donna forte e vitale a sentirsi smarrita e senza vie di fuga. Fino a pagare con la vita la sua scelta d'amore. 
Proposto da Franco Buffoni al Premio Strega 2023 con la seguente motivazione: «Propongo la candidatura del romanzo Dove non mi hai portata di Maria Grazia Calandrone, Einaudi 2022, per il Premio Strega 2023 per due fondamentali motivi: la tenuta stilistica che non viene mai meno nelle 247 pagine del volume; la capacità dell’autrice di coinvolgere il lettore in una vicenda storica e umana al calor bianco. Già due anni fa con Splendi come vita, edito da Ponte alle Grazie, Maria Grazia Calandrone aveva visto pienamente riconosciute le proprie doti di narratrice, ben figurando nella dozzina del Premio Strega. Con questa nuova prova narrativa l’autrice, ben nota da decenni come indiscutibile voce poetica, non solo conferma le qualità di narratrice di razza allora poste in luce, ma le corrobora con una magistrale ricostruzione storica dell’Italia degli anni Cinquanta e Sessanta: riuscendo a ricostruire ambienti e situazioni (il Molise rurale, la periferia milanese in pieno boom economico, Roma magica di altera e sconsolata bellezza) in modo altamente poetico pur se finemente realistico, e dando dei propri genitori biologici tesi verso una tragica fine un ritratto nitido, al contempo profondamente partecipe, ferocemente oggettivo e emblematico nella sua attualità.»
 
Il bar senza nome, di Robert Seethaler
Collocazione 833.92.SEE
Nell’estate del 1966 Robert Simon ha poco piú di trent’anni e un sogno: aprire un bar. Cresciuto in un istituto per orfani di guerra gestito dalle suore della Carità, per qualche tempo ha lavorato come aiuto cameriere e garzone nei locali all’aperto del Prater, e forse è stato proprio lí – mentre girava fra i tavoli alla luce delle lanterne colorate, alla ricerca di bicchieri vuoti e mozziconi di sigaretta – che si è acceso in lui il desiderio di stare, un giorno, dietro il bancone della propria osteria. Quando il bar all’angolo del mercato chiude i battenti, Robert capisce che la sua occasione è arrivata. Il locale, cupo e fatiscente, si trova in uno dei quartieri piú poveri e sporchi di Vienna, ma da qualche tempo spira un vento nuovo e l’aria è pervasa da uno strano fermento: sui giornali con cui i pescivendoli avvolgono i salmerini e le trote del Danubio si legge di grandi cose a venire, di un futuro radioso pronto a sorgere dal pantano del passato. Infiammato da questi cambiamenti, Robert rimette a nuovo il bar, imbiancando le pareti, verniciando i mobili e lucidando le piastre dei fornelli. Non ha molto da offrire, ma i clienti arrivano comunque, portando storie di passioni, amicizie, abbandoni e lutti. Alcuni sono in cerca di compagnia, altri desiderano ardentemente l’amore, o soltanto un luogo dove sentirsi compresi, e mentre la città diventa sempre piú affollata, anche la vita di Robert si trasforma.
 
La pietra del rimpianto, di Arnaldur Indriðason
Collocazione 8G.ARN
Reykjavík, un quartiere residenziale dove i palazzoni si alternano a placide villette e le strade sono ben illuminate. Davanti a uno dei condomini arrivano pattuglie a sirene spiegate, un'ambulanza, il furgone della Scientifica. Una donna è stata trovata stesa a terra nell'ingresso di casa sua, è morta da poche ore, probabilmente soffocata con un sacchetto di plastica. La casa è sottosopra e sulla scena del crimine, passata al setaccio dalla polizia, spunta un biglietto con un numero di telefono ben noto agli investigatori: è quello dell'ex detective Konráð, ormai in pensione. Immediatamente contattato, Konráð racconta che tempo prima una certa Valborg, anziana e gravemente malata, lo aveva cercato chiedendogli di ritrovare il figlio dato in adozione quasi mezzo secolo prima… Allora non aveva accettato l'incarico, perché temeva di alimentare false speranze e inoltre stava cercando di risolvere il mistero attorno alla morte di suo padre, accoltellato nel 1963 davanti alla Cooperativa di Macellazione del Suðurland. Adesso, però, tormentato dai sensi di colpa per non aver aiutato la signora Valborg, Konráð decide di mettersi sulle tracce di quel bambino scomparso. Ma alla nuova indagine si intrecciano scoperte inquietanti che lo porteranno sempre più vicino alla verità sull'assassinio di suo padre, una verità che vuole e insieme teme più di ogni altra cosa al mondo.
Il tradimento è delitto. Un complicato affare per il bandito Mazzacani,
di Leonardo Palmisano
Collocazione 8G.PAL
Angela Savino, agente immobiliare di Locorotondo che con il bandito Mazzacani sta trattando la compravendita di un castelletto nelle campagne, assolda il bandito e il suo secondo, Luigi Mascione, per scoprire la verità sulla morte del fratello Riccardo, bancario irreprensibile e dalla reputazione limpida. Nel tentativo di venire a capo di un suicidio a dir poco sospetto in una zona ad alto tasso criminale, Carlo Mazzacani e Luigi Mascione cominciano a cercare negli ambienti della Sacra Corona Unita e in quelli della mala barese. Nella nuova puntata della sua serie, muovendosi tra l’alta finanza, le cosche locali e la malavita internazionale, Leonardo Palmisano svela un enorme giro di denaro, di collusioni e di compromessi, entrare in contatto con i quali può costare la vita. Un libro per chi crede nel principio "follow the money".
 
Una vita degna di essere vissuta, di Marsha M. Linehan
Collocazione 616.85.LIN
Mettendosi coraggiosamente a nudo, Marsha Linhean, la psicologa di fama mondiale che ha sviluppato la Dialectical Behavior Therapy, rivela qui la sua "discesa all'inferno" con la malattia mentale e poi la straordinaria ascesa nel lavoro di ricerca e nell'accademia. Durante l'adolescenza, Marsha è entrata in una terribile spirale che l'ha portata a manifestare tendenze suicidarie ma, dopo alcuni anni bui in un istituto psichiatrico, grazie alla sua tenacia è riuscita a iscriversi all'università e a specializzarsi in terapia comportamentale. Gli anni Ottanta hanno segnato la svolta decisiva con lo sviluppo della Dialectical Behavior Therapy, un approccio terapeutico che combina l'accettazione di sé e la capacità di innescare un cambiamento, diventato il trattamento d'elezione per il disturbo borderline di personalità. Nel corso della sua brillante carriera scientifica Marsha Linehan è rimasta una donna di profonda spiritualità. La sua, potente e commovente, è una storia di fede e perseveranza. In Una vita degna di essere vissuta, Linehan mostra come i principi della DBT funzionino davvero e come, usandone le tecniche, le persone possano costruirsi una vita degna di essere vissuta
 
Cuore puro. Quattro amici. Quattro destini. Una sola passione,
di Roberto Saviano
Collocazione 853.92.SAV 
Hanno appena dieci anni Dario, Giovanni, Giuseppe e Rino, ma formano già il quartetto di calciatori più affiatato del quartiere, alla periferia nord di Napoli. Le rincorse al mitico pallone Super Santos screziano d'arancio la monotonia dei caseggiati, i suoni del gioco spezzano il ritmo di giorni sempre uguali, tra pusher e caporioni che stabiliscono le regole violente e insindacabili di una realtà che non offre alternative. Per i ragazzini il calcio è una boccata d'aria pura, una speranza incastonata nei loro giovani cuori. Così, quando il boss locale gli offre del denaro - oltre a una fornitura illimitata di palloni nuovi - a loro sembra di sognare. In cambio, dovranno soltanto urlare forte ogni volta che si avvicina una volante di polizia. Non gli ci vorrà molto per rendersi conto che la camorra ha usato proprio il calcio per piegarli alle sue logiche. Ma nei lunghi pomeriggi di sfide "all'americana", ginocchia scorticate, sudore e fiato rotto, i quattro amici hanno imparato la libertà. Sarà difficile dimenticarla. Anche dieci anni più tardi, quando la vita li metterà di fronte alla necessità di ripescare quel ricordo, all'urgenza di riassaporarlo per non dover rinunciare definitivamente alla loro umanità.
 
A sangue freddo, di Truman Capote
Collocazione 813.5.TRU
Il 15 novembre 1959, nella cittadina di Holcomb, in Kansas, un proprietario terriero, sua moglie e i loro due figli vengono trovati brutalmente assassinati:sangue ovunque, cavi telefonici tagliati e solo pochi dollari rubati. A capo dell'inchiesta c'è l'agente Alvin Dewey, ma tutto ciò che ha sono due impronte, quattro corpi e molte domande. Truman Capote si reca sul luogo dell'omicidio con la sua amica d'infanzia, la scrittrice Harper Lee, e, mentre ricostruisce l'accaduto, le indagini che portano alla cattura, il processo e infine l'esecuzione dei colpevoli Perry Smith e Dick Hickock, esplora le circostanze di questo terribile crimine e l'effetto che ha avuto sulle persone coinvolte, scavando nella natura più profonda della violenza americana. Non appena il reportage viene pubblicato, prima a puntate sul «New Yorker» nel 1965 e in volume l'anno successivo, Truman Capote diventa una vera celebrità e le vendite si impennano, così come gli inviti ai party più esclusivi e ai salotti televisivi. Ancora oggi, "A sangue freddo" viene considerato da molti il libro che ha dato origine a un nuovo genere letterario, un'opera rivoluzionaria e affascinante, una combinazione unica di abilità giornalistica e potere immaginativo. Prefazione di Andrea Vitali. Nuova traduzione di Alberto Rollo.
Anime alla deriva, di Ava Reed
Collocazione 823.92.REE
Allora è questo che si prova ad avere paura. Non per me, per la mia vita, bensì per quella altrui. E io che pensavo di sapere cosa significasse la paura, del resto mi ha accompagnato per tutta la vita senza mai lasciarmi veramente. La paura di non riuscire nello studio e di fallire, soprattutto sul lavoro, e di non trovare mai il mio posto nel mondo. Di non essere abbastanza brava. Abbastanza importante. Abbastanza preziosa. Semplicemente di non essere abbastanza. Arrivare al Whitestone Hospital per Sierra Harris non ha solo significato fare un passo importante verso la realizzazione del suo obiettivo, ovvero diventare la migliore specializzanda di cardiochirurgia in circolazione. Ma anche incontrare colleghi che inaspettatamente, senza che possa opporsi, le stanno entrando nel cuore. Per una come lei, che ha dovuto lottare con le unghie e con i denti per terminare gli studi e ottenere quel posto e che, per riuscirci, non si è mai concessa distrazioni né la possibilità di costruire legami duraturi e profondi con chi la circonda, questa è una rivoluzione. Qualcosa che non conosce e che per questo la spaventa. In fondo le è stato sempre insegnato che le emozioni complicano tutto e non servono a niente. E che, anzi, troppo spesso fanno addirittura male. E Sierra, dopo tutta la fatica fatta, non ha certo intenzione di permettere a nessuno – in particolare a un arrogante come Mitch Rivera – di rubarle la scena… tantomeno il cuore.