Il sito utilizza cookie tecnici e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Per saperne di più o negare il consenso clicca su 'Maggiori informazioni'. Proseguendo la navigazione del sito o cliccando su 'Accetto' acconsenti all'uso dei cookie.

editoriale novembre

 
Dalla terra al cuore
 
 
Giorni fa sono andata a raccogliere le olive con la mia famiglia. Erano giornate ancora (troppo) calde e, la sera, abbiamo portato in frantoio circa quindici cassette, le prime dopo anni di nulla dovuto a un incendio terribile che fu appiccato sul monte Pisano nel 2018 e che distrusse oltre mille ettari di natura. La mattina successiva alla spremitura, a colazione, c’è stato l’assaggio. Ed eccolo l’ingrediente principale della cucina italiana tornare sul palato. Ha scatenato ricordi, attenuato la fatica di chi come me non è abituato a lavorare in campagna, emozionato le emozioni. C’erano i bambini di casa, gli adolescenti, i vecchi, gli amici nella celebrazione di un rito che ha il sapore delle cose della nostra identità. La stessa che celebriamo in I racconti delle radici, il servizio che poi sarà anche una mostra dei piatti portati dall’emigrazione italiana in giro per il pianeta. Sono sapori che dialogano con la nostalgia per il focolare che si è lasciato. E sono questi piatti, con le loro storie e con le persone, i protagonisti della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, giunta all’ottava edizione, organizzata dal ministero degli Affari Esteri dal 13 al 19 novembre.
Un omaggio alle nostre origini e alle nostre radici che inevitabilmente passa proprio per la cucina. Abbiamo studiato con che cosa sono partiti i nostri antenati, che cosa hanno messo in quella famosa valigia di cartone simbolicamente sempre evocata per indicare qualcuno che ha lasciato casa per trovare nuove opportunità. Sono piatti che parlano di nostalgia, certo, ma ancora di più del coraggio e della forza di chi è partito verso l’ignoto.
 
 
La Direttrice,
Maddalena Fossati Dondero