L'editoriale di maggio
Una volta al mese, un consiglio di lettura scelto tra le riviste presenti in biblioteca
Scoprire l’autenticità “fuori”.
Dalla banalità, dai luoghi comuni.
Non una direzione dove andare,
ma una dimensione dove stare
Fuori rotta, fuori stagione, E’ il filo rosso che unisce il racconto di Dove di questo mese. Seguendo le macrotendenze di viaggio 2024, le parole chiave sono “destagionalizzazione e undertourism”. Tendenze già atterrate da mesi in Italia, a vedere i dati. Per le vacanze fuori stagione, dobbiamo ringraziare sopratutto gli stranieri che, nel 2023, hanno scelto il nostro Paese: le presenze estere hanno segnato un +13,7 per cento sul 2022. “Il 2023 ha rappresentato l’anno di grande ripartenza dell’industria turistica in cui sono tornati i turisti americani, cinesi e gli europei hanno prenotato vacanze anche fuori stagione, grazie al clima estivo protratto fino a ottobre”, ha spiegato Antonio Barreca, direttore generale di Federturismo Confindustria. E per quanto riguarda le mete meno note, persino le agenzie di viaggio cinesi ora promuovono borghi storici dell’Italia centrale e località termali, sempre più popolari tra le nuove generazioni di viaggiatori orientali.
Insomma, andare fuori rotta e fuori stagione dovrebbe essere una ricetta semplice anche per noi italiani, ma i calendari aziendali e quelli scolastici sono spesso un grande ostacolo per le partenze alternative. Così, per ora, un bel periodo di vacanza a maggio o giugno è spesso un privilegio concesso ai senior, finalmente liberi di gettare alle ortiche orologi e calendari, e agli smartworker senza figli a scuola, sempre ammesso che le destinazioni offrano connessioni e servizi adeguati. In questo contesto, Dove si propone da sempre come pioniere, gettando il cuore oltre gli ostacoli per raccontare il mondo sotto una luce nuova. Riconosciamo, però che non basta esaltare i benefici del viaggiare fuori stagione o fuori rotta; è essenziale che chi gestisce la programmazione e i servizi sul territorio risponda in modo adeguato. Tolte le discoteche e gli stadi, tutti gli altri luoghi svelano autenticità senza folle. Prendiamo Napoli, per esempio: il fermento è nella magia che si respira insieme ai napoletani. Qui, la musica non è un suono, ma la colonna sonora di una cultura che si manifesta in tutta la sua essenza proprio quando la città non è invasa dai turisti. Banale, forse, ma terribilmente vero (come raccontiamo a pag. 94). E, se parliamo di mete poco note, perché non concedersi il mare di Wadden, in Danimarca (pag. 154)? Quest’area, caratterizzata da una biodiversità straordinaria e paesaggi che cambiano con le maree, offre un’esperienza inedita. Camminare sui fondali marini esposti, osservare da vicino la migrazione degli uccelli, ti fa sentire parte di un ecosistema tutto da scoprire. A pensarci meglio, la parola che unisce tutte le idee che trovate su Dove è “fuori”. Fuori dai luoghi comuni, fuori dai periodi comandati, fuori dalla banalità dell’eguale. Non una direzione dove andare, ma una nuova dimensione dove stare
Articolo di Simona Tedesco, Editorialista RCS MediaGroup