Il sito utilizza cookie tecnici e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Per saperne di più o negare il consenso clicca su 'Maggiori informazioni'. Proseguendo la navigazione del sito o cliccando su 'Accetto' acconsenti all'uso dei cookie.

Cosa leggiamo a maggio?

Seconda parte dei consigli di lettura scelti tra le novità in biblioteca

 
Quando il caffè è pronto, di Toshikazu Kawaguchi 
Collocazione 895.63.KAW
Un caffè, una sedia e una regola da seguire. Questi pochi passi possono portare alla felicità. Certo solo se si è nel posto giusto. E il posto giusto è una caffetteria di Tokyo dove si può scegliere di vivere nuovamente un preciso momento della propria esistenza. La scelta deve durare il tempo di gustare la bevanda prima che si raffreddi. Ma non è facile decidere, perché la vita è piena di rimorsi e rimpianti. Ma c’è quel gesto, quella parola, quella lettera, quel bacio, quella dichiarazione che non abbiamo fatto o detto. Quello è l’attimo giusto. Certo ci vuole coraggio per affrontarlo di nuovo. Ma il risultato è inaspettato. Chissà se la piccola Yuuki, che non riesce a superare il divorzio dei suoi genitori, è pronta. O chissà se lo è Megumi che deve decidere che nome dare a suo figlio senza l’uomo che ama accanto; o le amiche Ayame e Tsumugi che hanno permesso all’orgoglio di mettersi tra di loro. Tanti fili di destini che potevano rimanere spezzati ma ora hanno una seconda possibilità. E non importa che il passato sia ormai alle spalle e nulla si possa fare per modificarlo, l’attenzione è al futuro. È su quello che si può ancora intervenire. È su quello che si ha ancora potere. Quello che è accaduto è solo un insegnamento per non fare più gli stessi errori, per non lasciare più che rabbia, odio, gelosia o frustrazione offuschino i sentimenti più veri che ci sono dentro di ognuno.
 
La condizione sperimentale, di Laura Conti
Collocazione 853.92.CON
Un Durchgangslager, un campo di transito nazista durante l'inverno del 1944. L'ufficiale delle SS che ne assume il comando concede sperimentalmente ai prigionieri la possibilità di un'esistenza meno disumana: ma l'operazione si ritorce contro di lui, determinando il suo fallimento. La macchina nazista ha leggi fatali, cui non è dato sfuggire, e la vittoria, sia pure nella morte, sta dall'altra parte della barricata. Pur essendosi dedicata con diverse pubblicazioni allo studio della storia della Resistenza, Laura Conti era convinta che i materiali documentari, anche memorialistici, fossero spesso inadeguati a trasmettere ciò che di indicibile era insito nella realtà della vita e della morte nei campi nazisti. Da qui la decisione di scrivere questo romanzo, pubblicato nel 1965, ispirato alla propria esperienza nella Resistenza e nel Lager di Bolzano dove era stata imprigionata dall'inizio di settembre 1944 alla fine di aprile 1945. I numerosi personaggi sono ricreati con la fantasia ma ancorati alla drammatica esperienza vissuta. Le dinamiche del campo di concentramento sono ricostruite non solo attraverso i rapporti di potere tra carcerieri e prigionieri, ma anche attraverso i rapporti complessi e spesso contraddittori che si instaurano tra i prigionieri, attraverso i loro ragionamenti e le loro emozioni. Le storie dei diversi personaggi sono rielaborazioni di situazioni, voci e immagini rimaste impresse nella memoria dell'autrice, in una molteplicità di punti di vista, tra ricordi e rimpianti, paure e speranze.
 
Sussurri, di Simone Fiocco 
Collocazione 853.92.FIO
Mola Coletta, 2016. Valerio decide di tornare nel suo paese natio dopo una lunga assenza per convincere il padre malato a curarsi. Tra i due covano antichi dissapori e incomprensioni mai risolte. Mentre Valerio tenta di risanare quel rapporto, il terremoto del 24 agosto che ha devastato il Centro Italia distrugge la casa di famiglia e, con gli smottamenti del terreno, fa emergere le ossa di una bambina di fronte alle macerie della loro abitazione. Valerio sembra non avere dubbi: quei resti appartengono a Ilenia, una vecchia amica d'infanzia scomparsa anni addietro. Sullo sfondo di una provincia devastata dalla furia della terra e di un'umanità sospesa tra speranze e disperazione, Valerio si troverà a fare i conti con i ricordi di un doloroso passato e la situazione di un tragico presente.
 
Ci vediamo in agosto, di Gabriel García Márquez
Collocazione 863.9.GAR
Si sentì maliziosa, allegra, capace di tutto, e imbellita dalla mescolanza sacra della musica con il gin. Pensava che l’uomo del tavolo di fronte non l’avesse vista, però lo sorprese a osservarla quando lo guardò per la seconda volta. Lui arrossì. Lei sostenne il suo sguardo mentre lui controllava l’orologio da tasca con la catenina. Ogni anno, il 16 agosto, Ana Magdalena Bach – quasi cinquant’anni di età e una trentina scarsa di soddisfacente vita matrimoniale – raggiunge l’isola dei Caraibi dove è sepolta sua madre. Il traghetto, il taxi, un mazzo di gladioli e l’hotel: questo rituale esercita su di lei un irresistibile invito a trasformarsi – una volta all’anno - in un’altra donna, a esplorare la propria sensualità e a sondare la paura che silenziosa cova nel suo cuore. Lo stile inconfondibile di Márquez risplende in Ci vediamo in agosto, romanzo musicalissimo di variazioni sul tema che è nello stesso tempo un inno alla libertà, un omaggio alla femminilità, una riflessione sul mistero dell’amore e dei rimpianti.
 
Fratellino, di Amets Arzallus Antia 
Collocazione 304.8.ARZ
È alla ricerca del fratello piccolo, partito con l'intenzione di raggiungere l'Europa e mai arrivatoci, che Ibrahima Balde lascia la Guinea, il lavoro di apprendista camionista, per intraprendere un viaggio che non aveva intenzione di fare, ma che è comune a migliaia di africani. Il romanzo è la cronaca, lucida ed essenziale, della vita di Ibrahima Balde, da lui stesso raccontata, e trascritta dal poeta Amets Arzallus Antia. Una voce che ci fa conoscere, senza vittimismo ma in tutta la sua drammaticità, da chi l'ha vissuta in prima persona, cos'è la traversata del deserto, il traffico dei migranti, la prigionia, le torture, la polizia, il viaggio in mare, la morte. Una voce ferma, così chiara e profonda da diventare a tratti poetica, che ci racconta cosa significa conoscere la sete, la fame, la sofferenza. Esistono mille motivi e storie che portano una persona ad attraversare il Mediterraneo per cercare di raggiungere l'Europa. La disumanizzazione delle loro morti, espulsioni, vite illegali sembra necessaria per alimentare la nostra indifferenza. In realtà ognuna di queste vite è unica e pertanto universale e raccontarlo sottolinea proprio questo.
Degli amanti non degli eroi, di Daniele Mencarelli
Collocazione 851.92
Daniele Mencarelli, con Degli amanti non degli eroi, riesce qui a comporre un doppio quadro, con due poemetti complementari nella loro diversa fisionomia, nella linearità internamente turbata dell'ampio racconto d'amore fra due giovanissimi, in apertura, e nelle screziature interne, anche sul piano della pronuncia e della versificazione, di Lux Hotel , il testo successivo. Due impostazioni alternative, dalle aperture e dai turbamenti di Storia d' amore, al complesso gioco metaforico del secondo poemetto, dove viene messo in risalto il tema dell'eroismo negativo nella sua connotazione guerresca, nella speranza, «meravigliosamente utopistica» come dichiara lo stesso autore in nota, «che si arrivi a un mondo dove a essere festeggiato è l'eroismo del perdono, della compassione, del coraggio che soccorre». Una straordinaria ricchezza di situazioni concrete, vissute e ritratte in vivi dettagli, nell'affiorare del «dolore che non s'affoga», caratterizza il primo capitolo, nel quale Mencarelli riprende, con sensibili, decisive modifiche, un testo apparso anni fa; mentre nel secondo, ambientato tra le luci e le ombre di un albergo di lusso, si muovono emblematici personaggi frutto di un'immaginazione quanto mai ricca e variegata. Ecco allora la figura del concierge, ecco l'ombra di un dittatore e i soldati Mercurio, Marte, Nettuno. Umani traffici e minuzie di orrori si manifestano con imprevedibili esiti nel gioco d'azzardo di Lux Hotel, realizzando un singolare e affascinante contrasto rispetto al racconto d'amore «nella sua dismisura» del primo poemetto, in un'opera poetica che conferma Mencarelli come una delle personalità di maggior spicco e solidità della nostra nuova ricerca letteraria.
 
Cancellazione, di Percival Everett
Collocazione 813.6.EVE
Affermare che la carriera da scrittore di Thelonious “Monk” Ellison sia arrivata a un punto fermo, è un eufemismo: il suo nuovo romanzo è stato rifiutato da diciassette editori, nonostante la critica abbia acclamato i libri precedenti. Ai margini del mondo letterario, ferito nell’orgoglio, assiste al successo clamoroso di una giovane autrice venuta dal nulla, il cui best seller "Vita nel ghetto" è in testa alle classifiche e in tutte le trasmissioni televisive, ammirato come il nuovo grande romanzo afroamericano. La colpa di Monk? La sua estrazione borghese – una famiglia di medici da generazioni – impedisce a lui, nero, di poter raccontare in modo credibile la vita reale dei neri d’America. Come può, lo si accusa, uno scrittore che non ha mai conosciuto la povertà e la miseria raccontarle nei suoi romanzi? Se il lavoro è un disastro, la vita privata non va meglio: per assistere la madre malata di Alzheimer si trasferisce da Los Angeles a Washington, nella casa in cui è cresciuto. Qui deve rimettere insieme i pezzi della sua vita: l’infanzia, il rapporto coi fratelli, l’eredità del padre, morto suicida sette anni prima. Per distrarsi dai ricordi e dalle delusioni della scrittura, Monk compone di getto una feroce parodia di "Vita nel ghetto" e di tutta la peggiore narrativa di genere. Il libro, scritto con uno pseudonimo, dovrebbe rimanere uno sfogo da tenere nel cassetto, ma quando il suo agente lo invia alle case editrici, il mondo dell’editoria impazzisce per il nuovo fenomeno letterario: al suo alter ego vengono offerti soldi, fama, successo. E ora Monk ha un altro, inatteso, problema da affrontare.
Elaborate forme di solitudine, di Tony Laudadio
Collocazione 853.92.LAU
Attorno ad Andrea, diciassette anni e da alcune settimane in quello che sembra essere uno stato di coma irreversibile, si muove una girandola di destini impazziti, che si intrecciano vorticosamente. Cosa lega la bellissima dottoressa Luana Costa a Gipo, e quest’ultimo a Clemente, e questi a sua volta ad Alessia, Gabriella, Luca? C’è uno strano filo rosso che attraversa i personaggi, come a formare un coro di cui nessuno, però, sa ancora di far parte. Un vecchio vedovo, una giovane fidanzata, una ragazza che cerca il suo posto nel mondo, un uomo che inganna se stesso e un altro che non vuole più farlo. Tutti sono inconsapevoli di ciò che il destino sta cucendo per i giorni a venire, eppure, in qualche modo, percepiscono i fili che cominciano a intrecciare le loro esistenze. E, a ogni punto di cucitura, quei legami si modificano, alterandosi per sempre.
 
Ladro di origami, di Sara Purpura
Collocazione 853.92.PUR
Sono passati due anni da quando la vita di Sofia è stata stravolta dall’orrore. Quella notte tutto è andato in pezzi, come una casa dopo il passaggio di un uragano. Ora, però, per lei è arrivato il momento di smettere di avere paura. È il suo giorno zero. Sofia sta tornando a casa, nella sua Palermo, il posto a cui appartiene, nonostante tutto. Farlo è necessario, perché è stanca di girare in tondo senza direzione, prigioniera del passato. L’unico modo per superare ciò che le è accaduto è affrontarlo una volta per tutte. Anche se è difficile e fa male. Anche se ogni volta che ci pensa si sente sprofondare in un baratro di inquietudini e incertezze. Tornare, infatti, significa anche sfidare il suo quartiere, un buco nero che ingoia le anime di chi lo abita, e riallacciare i rapporti con una famiglia che l’ha allontanata senza comprendere il suo dolore. E soprattutto rivedere Marco, il suo primo disperato amore, colui che si era preso ogni suo pensiero e sogno a occhi aperti, e che riusciva a scatenare in lei sentimenti talmente feroci da farle tremare l’anima.Tuttavia, quello che trova Sofia è una realtà profondamente cambiata e delle persone che fatica a riconoscere. Lo stesso Marco, che pure resta l’unico capace di farla sentire viva, non è più il ragazzo che si è lasciata alle spalle alla sua partenza. Arrabbiata e delusa, Sofia ha due possibilità. Potrebbe andarsene, e tentare così di ricominciare altrove, lontano da chi l’ha ferita, tra le braccia di un altro. Oppure restare, e combattere per avere indietro ciò che le è stato rubato. Compreso Marco. Perché, anche se le ha spezzato il cuore, lui resta sempre fuori da ogni equazione, ed è l’unico con il quale potrebbe generare quel fuoco ardente che non procura dolore, ma lenisce ferite e allevia ogni angoscia. E che le restituirebbe finalmente la vita.
 
Finché ci sono stelle da contare, di Maria Martínez 
Collocazione 863.7.MAR
Fin da bambina Maya si è sacrificata anima e corpo per il balletto. È una giovane promessa della Compañía Nacional de Danza di Madrid e gli impresari più prestigiosi hanno scommesso su di lei. Ma un incidente mette bruscamente fine ai suoi sogni: Maya non potrà mai più ballare. Il suo compagno, nel lavoro e nella vita, la tradisce. Il mondo le crolla addosso: la nonna Olga, che sulla nipote proietta tutte le ambizioni frustrate che non ha visto realizzarsi nella figlia, la caccia di casa ritenendola responsabile della sua disgrazia. E così Maya, senza più una prospettiva certa e lontana dalla madre, che si è separata e si è rifatta una famiglia in un'altra città, decide di andare alla ricerca di suo padre, che non ha mai conosciuto. L'unico indizio per trovarlo: una foto. Un luogo: Sorrento. Maya parte per un lungo viaggio di scoperta, di ricordi, di orizzonti inaspettati.