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Cosa leggiamo ad aprile?

Seconda parte dei consigli di lettura del mese, scelti tra le novità editoriali presenti in biblioteca
 
Later, di Stephen King
Collocazione 813.5.KIN
Jamie Conklin ha proprio l'aria di un bambino del tutto normale, ma ci sono due cose che lo rendono invece molto speciale: è figlio di una madre single, Tia, che di mestiere fa l'agente letterario, e soprattutto ha un dono soprannaturale. Un dono che la mamma gli impone di tenere segreto, perché gli altri non capirebbero. Un dono che lui non ha chiesto e che il più delle volte non avrebbe voluto. Ma questo lo scoprirà solo molto tempo dopo. Perché la prima volta che decide di usarlo è ancora troppo piccolo per discernere, e lo fa per consolare un amico. E quando poi è costretto a usarlo lo fa per aiutare la mamma, lo fa per amore. Finché arriva quella dannata volta, in cui tutto cambia, e lui è già un ragazzino, che non crede più alle favole. Jamie intuisce già, o forse ne è addirittura consapevole, che bene e male non sono due entità distinte, che alla luce si accompagnano sempre le tenebre. Eppure sceglie, sceglie la verità e la salvezza. Ma verità e salvezza, scoprirà tempo dopo, hanno un prezzo. Altissimo.
 
La prima regina, di Alessandra Selmi
Collocazione 853.92.SEL
Nel giugno del 1868, quando per la prima volta entra nella Villa Reale di Monza, Nina è una ragazza travolta dagli eventi. Lei, una semplice sguattera, dovrà occuparsi della camera della principessa Margherita, da pochi mesi moglie dell’erede al trono d’Italia. Per Nina non è un sogno, bensì un incubo, perché presto si rende conto di essere uno strumento nelle mani altrui, una pedina in un labirinto d’intrighi. L’incontro con un anziano maggiordomo di Casa Savoia, però, le cambia la vita. Nina imparerà a leggere e a scrivere, studierà, troverà l’amore e, nel corso degli anni, la sua strada si affiancherà a quella della donna più ammirata d’Italia, la regina Margherita. Fino al giorno in cui dovrà fare una scelta difficilissima…Nel giugno del 1868, quando per la prima volta fa il suo ingresso nella Villa Reale di Monza, a Margherita sembra di vivere in un tempo sospeso. La sua intera esistenza è stata dedicata a prepararsi per quel ruolo, essere la degna e impeccabile consorte di un principe di sangue reale. Ma per suo marito Umberto è come se lei non esistesse. Il matrimonio è una finzione, il suo unico compito è procreare un erede maschio e poi scomparire all’ombra di Umberto. Eppure Margherita non ha intenzione di sacrificarsi in nome della Corona. E così sarà lei a conquistare l’amore del popolo, sarà lei ad affascinare la riottosa aristocrazia romana, sarà lei a diventare un’icona del suo tempo: la Prima Regina d’Italia. Fino a quel fatidico giorno del luglio 1900, quando tutto il suo mondo sarà stravolto in un solo attimo… 
 
La maestra del vetro, di Tracy Chevalier
Collocazione 823.9.CHE
È il 1486 e Venezia è una città commerciale ricca e opulenta. Orsola Rosso è la figlia maggiore di una famiglia di soffiatori di vetro di Murano, l'isola rinomata per questo mestiere. In quanto donna, Orsola non è destinata a lavorare il vetro, ma ha le mani per farlo, il cuore e un talento speciale. Alla morte del padre sarà lei, in segreto, a portare avanti il suo lavoro, a sostenere i fratelli e a tenere alto il nome della famiglia Rosso. Saltando come una pietra attraverso i secoli, in una Venezia in cui il tempo si muove lentamente come il vetro fuso, seguiamo Orsola e la sua famiglia mentre vivono trionfi creativi e perdite strazianti: dalla peste che devasta la città ai soldati francesi che spogliano i suoi palazzi, dal primato di Murano nel mondo, al suo declino per colpa delle restrizioni per mano degli austriaci, fino alla trasformazione di Venezia in una popolare meta turistica. In ogni epoca, Orsola Rosso farà in modo che il suo lavoro e i suoi legami durino nel tempo. Le sue creazioni adorneranno il collo di imperatrici e cortigiane da Parigi a Vienna, ma riuscirà mai a guadagnarsi il rispetto di chi le è più vicino?
 
Nel laboratorio di Marie Curie. Come la scoperta del radio ha illuminato la strada alle donne della scienza, di Dava Sobel 
Collocazione 530.CUR.SOB.092
«Ancora oggi, a quasi un secolo dalla sua morte, Marie Curie rimane l’unica scienziata donna che la maggior parte delle persone sa nominare» scrive Dava Sobel all’inizio di questa luminosa biografia. Nelle foto di gruppo scattate ai maggiori convegni scientifici internazionali, per decenni quello di Marie Curie è stato il solo volto femminile. È stata la prima donna a ricevere un Nobel (per la Fisica, vinto con il marito Pierre nel 1903) e la prima persona in assoluto a vincerne due (nel 1911 le fu assegnato quello per la Chimica). La strada per giungere fino a lì, però, non è stata certo agevole per Maria Salomea Sklodowska, sin da quando fu costretta a lasciare la nativa Varsavia per trasferirsi in Francia e potersi iscrivere all’università. A Parigi conobbe il grande amore, il fisico e matematico Pierre Curie, con cui per tanti anni condivise ricerche e traguardi. E, dopo la sua prematura scomparsa, prese il suo posto come docente di fisica alla Sorbona e come direttrice del laboratorio Curie. Crebbe da sola due figlie brillanti, strinse un’amicizia speciale con Albert Einstein e altri luminari della fisica del XX secolo e, durante la Prima guerra mondiale, si adoperò come radiologa al fronte, pattugliando i campi di battaglia a bordo di vetture speciali dotate di apparecchiature a raggi X, soprannominate ""petites Curie"". Una mente così brillante non poteva fare a meno di attirare numerose giovani donne di talento, aspiranti chimiche e fisiche provenienti dall’Europa orientale, dalla Scandinavia, dalla Russia, dalla Gran Bretagna e persino dal Canada: a tutte loro, Marie insegnò a credere nelle proprie capacità e a dedicarsi con determinazione alla carriera scientifica.
 
Ti ricordi di Sarah Leroy?, di Marie Vareille
Collocazione 843.92.VAR
Anni Novanta. Sarah Leroy e Angélique Courtin si sono conosciute all’età di sette anni al cimitero di Bouville-sur-Mer, piccolo paese sulla Manica. Nel giorno del funerale della mamma di Sarah, Angélique le si era avvicinata, aveva il profumo del mare e della cioccolata calda e il suo abbraccio è stato l’inizio della loro indissolubile amicizia. La solidarietà è l’unica cosa che salva dalle ingiustizie della vita, le aveva detto Angélique. Nel 2001 Sarah è una ragazza discreta e benvoluta da tutti, nuotatrice talentuosa e studentessa modello, che a scuola gode di una certa notorietà proprio grazie all’amicizia con Angélique, semplice e indiscutibile: Angélique è bella, Sarah ricca. Ma un giorno di fine estate Sarah scompare. La notizia tiene la Francia incollata alla tv per settimane, e sebbene il suo corpo non venga mai trovato un uomo finisce in galera con l’accusa di omicidio. E il caso è chiuso. Dopo vent’anni Fanny Courtin, giornalista e sorella di Angélique, parte da Parigi e torna a Bouville insieme alla figliastra, un’adolescente riottosa e combattiva con cui ha un rapporto a dir poco tempestoso. Fanny deve scrivere un reportage sul dramma che ha segnato anche la sua giovinezza, ma l’ostinato, crescente interesse della ragazzina per la storia di Sarah la spinge ad avviare un’indagine personale su quel caso tuttora irto di lacune e non detti.
 
Malbianco, di Mario Desiati
Collocazione 853.92.DES
Marco Petrovici ha quarant’anni e vive a Berlino, quando all’improvviso, un giorno, inizia a svenire. Per scoprire l’origine di questi suoi disturbi e ritrovare un po’ di pace, decide di tornare in Puglia, dai genitori ormai anziani che vivono immersi in un bosco di querce e lecci nella campagna tarantina. Schiacciato dai sensi di colpa per non essere il figlio che Use e Tonia speravano, si ferma nella casa di famiglia per occuparsi di loro, ma allo stesso tempo si convince che le cause del suo malessere vadano cercate nella memoria sepolta di quel loro cognome così strano. A partire da un ricordo d’infanzia dai contorni fumosi – un balordo un po’ troppo famigliare che suona il violino sotto la neve di Taranto –, con l’aiuto di zia Ada, della letteratura e della storiografia, della psicoterapia e di un diario ritrovato non per caso, Marco cura il «malbianco» che opprime la sua famiglia. Facendosi largo tra reticenza e continue omissioni, scopre la vita segreta della bisnonna Addolorata, trovatella e asinaia, e ricostruisce le vicende di nonno Demetrio e di suo fratello Vladimiro, entrambi reduci di guerra, una guerra combattuta e patita in modi molto diversi. Chi sono davvero i Petrovici? Da dove arrivano? E cosa c’entra con loro un’antica ninna nanna yiddish che inconsapevolmente si tramandano da quasi cent’anni? Questa è la parabola di chi rivolge lo sguardo dietro di sé, alle proprie origini più profonde, per vivere il presente e immaginare un futuro libero da quel malbianco che nasconde la vera essenza delle persone. Raccontando la frenesia e i turbamenti di un protagonista consumato dalla storia che si porta addosso, Mario Desiati ci consegna il suo romanzo più lirico, inquieto, ambizioso e maturo.
 
Il coccodrillo di Palermo, di Roberto Andò 
Collocazione 853.92.AND
Rodolfo Anzo è un regista di documentari che abita a Roma. Da più di dieci anni non torna nella sua città natia, Palermo, con cui ha un rapporto conflittuale tanto che sarebbe felice di non farvi più ritorno. Improvvisamente, però, è costretto a cambiare i suoi piani: la vicina di casa dei genitori, ormai defunti, lo avverte che qualcuno si è introdotto nell’abitazione, dileguandosi senza trafugare alcun oggetto di valore. Sembrerebbe un furto andato a vuoto, ma in casa Rodolfo si imbatte in sei bobine di intercettazioni telefoniche che il padre poliziotto aveva illegalmente conservato, insieme a un messaggio in cui si chiede di restituirle alle persone intercettate. L’uomo decide di mettersi alla ricerca dei misteriosi intercettati, ma non sa fin dove questo incarico lo porterà: con la complicità di una Palermo stregata, dai contorni sinistri e surreali, Rodolfo affronterà la verità tra le ombre della memoria di suo padre. Proposto da Roberto Alajmo al Premio Strega 2025.
 
Le ragazze della scienza. Come quattro donne sono fuggite dalla Germania Nazista e hanno fatto la storia della fisica, di Olivia Campbell 
Collocazione 530.092.CAM
Negli anni Trenta, la Germania era una fucina del pensiero scientifico ma, dopo che i nazisti presero il potere, le cittadine ebree e le donne furono costrette a lasciare i loro incarichi accademici. Hedwig Kohn, Lise Meitner, Hertha Sponer e Hildegard Stücklen erano scienziate eminenti nei loro campi ma, a causa delle loro origini ebraiche o dei loro sentimenti antinazisti, non ebbero altra scelta che fuggire. Lo straziante viaggio che le condusse fuori dalla Germania divenne una questione di vita o di morte... Lise Meitner fuggì in Svezia, dove poi scoprì la fissione nucleare (anche se il merito fu attribuito solo a Otto Hahn…), e le altre scapparono negli Stati Uniti, dove portarono la fisica avanzata nelle università americane: Hertha Sponer fece progredire lo studio degli spettri di numerosi composti chimici; il brevetto messo a punto da Hedwig Kohn migliorò l’illuminazione e il suo lavoro condusse all’interpretazione quantistica della dispersione ottica; Hildegard Stücklen fu in grado di determinare l’effetto delle radiazioni cosmiche sui meteoriti. A prescindere da dove approdarono, ognuna di loro rivoluzionò il campo della fisica quando sembrava non avessero nessuna possibilità di riuscirci, spronando altre giovani donne a fare lo stesso. Frutto di un accuratissimo lavoro di documentazione durato anni e scritto con una prosa cinematografica, Le ragazze della scienza dà finalmente voce a queste straordinarie donne pioniere: il loro intelletto era altrettanto abbagliante di quello di tutti gli uomini con cui collaborarono, ma dovettero lavorare il doppio per dimostrarlo. Lise Meitner, Hedwig Kohn, Hertha Sponer e Hildegard Stücklen contribuirono a creare, di fatto, la prima generazione di fisiche, mostrandoci inoltre come la sorellanza e la curiosità scientifica possano trascendere i confini e persistere di fronte a difficoltà apparentemente insormontabili.
 
Un anno nelle foreste del Grande Nord, di John J. Rowlands
Collocazione 813.5.ROW
Per conto di un’azienda di legname, l’autore alla fine degli anni Quaranta del XX secolo parte a bordo di una canoa, diretto verso la vasta foresta dell’Ontario settentrionale con l’obiettivo di scoprire terreni favorevoli per gli affari. Il racconto che ne consegue immerge il lettore in un’atmosfera ormai lontana, alla quale Rowlands – e con lui, i suoi lettori – non riuscirà più a rinunciare. Tra folklore e filosofia, l’autore esprime lo stupore di vivere le stagioni di un intero anno lontano dalla civiltà. Un senso di meraviglia oggi quasi non più accessibile, se non in quello che l’autore rinomina Cache Lake.
 
E tutti danzarono, di Alessandro Bertante
Collocazione 853.92.BER
Ivan Boscolo è un uomo di mezza età, separato, ipocondriaco, dedito all’alcol e alla nostalgia, ansioso e pessimista nei confronti del futuro. Ha un rapporto apprensivo, ma al tempo stesso di scarsa autorevolezza, con la figlia Micol, adolescente fin troppo sensibile. Le sue paure raggiungono l’apice quando scopre che la ragazza parteciperà a un rave immenso, nel centro di Milano, al quale sono attese centinaia di migliaia di giovani da tutta Europa. L’evento ben presto si trasforma in una insana mania, scatenata da una trance che sembra colpire solo le persone con meno di trent’anni, portandole a ballare fino allo sfinimento, senza fermarsi mai. Alla confusione causata da queste danze irrefrenabili si sommano i tumulti provocati da facinorosi e delinquenti che pensano di approfittare del disordine per seminare ancor più il panico tra le strade e la risposta violenta della polizia che finisce per peggiorare la situazione. Ma Ivan, recuperando energie che pensava perdute, è pronto a tutto pur di salvare Micol, anche a riallacciare i rapporti con l’ex moglie, con la quale parte alla ricerca della figlia in una Milano folle e pericolosa.