Il sito utilizza cookie tecnici e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Per saperne di più o negare il consenso clicca su 'Maggiori informazioni'. Proseguendo la navigazione del sito o cliccando su 'Accetto' acconsenti all'uso dei cookie.

Cosa leggiamo a luglio?

Prima parte dei consigli di lettura del mese, scelti tra le novità editoriali presenti in biblioteca!
 
Perduto è questo mare, di Elisabetta Rasy
Collocazione 853.9.RAS
"Napoli, anni Cinquanta. Una città tanto piena di luce da sembrare quasi fatata. Ma anche devastata dalla guerra e dimenticata dalla storia. Da lì, all’improvviso, una ragazzina viene portata via, lasciando per sempre il padre nell’ombra di una casa elegante e fatiscente. Lei crede di dimenticarlo ma, molti decenni dopo, la morte di un amico e maestro amato, lo scrittore napoletano Raffaele La Capria, fa riemergere dal fondo della memoria l’immagine di lui. Della stessa generazione, i due uomini hanno avuto un diverso destino: l’uno realizzato nei suoi libri, l’altro murato nella sua solitudine. Eppure entrambi sono stati ammaliati e respinti da quella città di incanto e desolazione, entrambi scossi e feriti da intimi segreti. Così sullo sfondo dei loro desideri e tormenti comincia un viaggio nella terra straniera del passato, e si snoda la storia di quella ragazzina che cresce e si forma sotto il segno della diversità, in un’Italia poco accogliente per le donne che non si adeguano alle regole del gioco femminile. ""Perduto è questo mare"" è un romanzo profondo ed emozionante su un difficile affetto filiale e su un potente sentimento d’amicizia, un’immersione nel regno remoto dei padri, costellato di amori intensi, abbandoni, allegrie e malinconie, che rimanda a echi lontani: da Enea sceso negli Inferi per cercare Anchise, a Kafka con la sua lettera al genitore carica di risentimento.
I gentiluomini di fortuna, di Nadifa Mohamed 
Collocazione 823.92.MOH
Cardiff, 1952. Mahmood Mattan, un giovane marinaio somalo, è disoccupato e si è sistemato in una stanza presso un affittacamere di infima categoria: la moglie Laura – gallese, bianca – non vuole più averlo tra i piedi se non si decide a rigare dritto. Mahmood, però, non intende rinunciare ai suoi figli, a cui è molto legato, né alla sua donna e per provvedere a loro va avanti a piccoli furti e scommesse: ha un carattere orgoglioso, testardo, riottoso, ma è fiero delle sue origini e della sua storia; è analfabeta, ma è un poliglotta e un uomo d’esperienza. Tutto cambia, per lui, quando Violet Volacki, una negoziante ebrea della zona, viene brutalmente assassinata, e la famiglia offre una ricompensa di duecento sterline a chiunque fornisca elementi validi per trovare il colpevole. All’inizio Mahmood è convinto di poter ignorare le voci che cominciano a circolare su di lui: sarà pure un giocatore d’azzardo e un ladruncolo, ma non è un assassino. È un padre, è forte della sua innocenza e ha fiducia nella giustizia. Con l’avvicinarsi del processo, però, la sua prospettiva cambia, e il giovane uomo si trova a dover lottare strenuamente per la sua vita, con tutte le carte contro di lui: un’indagine scadente, un sistema legale disumano e un razzismo pervasivo e radicato nella società. All’ombra del cappio del boia, Mahmood inizierà a rendersi conto che anche la verità potrebbe non essere sufficiente a salvarlo.
 
Questa fame che non smette mai. Viaggi, ricette e qualche trauma, di Lorenzo Prattico
Collocazione 853.92 PRA
La vita a volte può apparire talmente buia che non sembra neanche degna di essere vissuta. Ma proprio in quei momenti abbiamo l'occasione per trovare la parte più segreta, nascosta della nostra anima. È quello che succede al protagonista di questa storia. Un giovane uomo si trova di fronte alla morte di un padre che non ha mai conosciuto davvero. Cosa fare? Come reagire? Come tornare o, forse, cominciare a vivere? La risposta che si dà è partire per il mondo seguendo gli odori, i sapori, le strade della sua passione: la cucina. Dagli onigiri dei Family Mart di Tokyo assaggiando le zuppe di pesce piccanti della Corea del Sud per approdare al calore mediorientale del balik-ekmek in Turchia, da un mango sticky rice appiccicoso da assaporare nelle spiagge thailandesi al suaasat ipermarinato che mangiano lungo le coste glaciali della Groenlandia, dalla pizza al taglio di Roma ai cheung fun da trangugiare all'ombra dei grattacieli nelle strade cosmopolite di New York.
Malanima, di Rosita Manuguerra
Collocazione 853.92.MAN
Sull’isola non tutti vanno e vengono allo stesso modo. Ci sono quelli che arrivano con il sole di maggio e ripartono con le prime piogge di settembre. C’è chi fa avanti e indietro ogni giorno, senza più chiedersi a quale riva appartenga davvero. E poi ci sono quelli che, messi dalla vita davanti a un bivio, hanno dovuto scegliere se restare o imbarcarsi per una partenza che può valere un addio. Entrambe le scelte lasciano un segno invisibile e profondo. Mia lo ha imparato da bambina attraverso la storia della sua famiglia – la madre Teresa è rimasta, nella convinzione che l’isola fosse l’unica realtà possibile, mentre la zia Nietta è andata via appena ha potuto – e continua a vivere questi conflitti da adolescente insieme a Giulia, Anna e Nello, gli amici di sempre. Adesso però a portare scompiglio è arrivata Marina, la ragazza di città che non se ne andrà con le piogge di settembre. Così diversa e a tratti scostante, Marina attira su di sé sentimenti contrastanti: dalla curiosità al disprezzo, dall’attrazione all’invidia. Mia, invece, in lei vede soprattutto il fascino di chi proviene da un altrove lontano. Eppure Marina si trascina dietro legami ancestrali – sua madre Lia è legata a filo doppio con l’isola da un trauma e dall’antica amicizia con Teresa – e sembra destinata a riportare a galla segreti inconfessabili. Con una prosa avvolgente e un ritmo solenne, Rosita Manuguerra ha scritto un romanzo di formazione luminoso, che a partire dall’ambientazione in una piccola isola è in grado di esplorare temi universali.
 
Un lampo di fortuna, di Ayobami Adebayo
Collocazione 823.92.ADÉ
Eniolá è un ragazzino buono e assennato, vive a Osogbo, una città della Nigeria, e sogna solamente di poter studiare e andare all’università per garantirsi una posizione e un futuro. Ma la situazione economica della sua famiglia è peggiorata da quando il padre ha perso il posto di lavoro ed è caduto in depressione. Per tirare avanti hanno dovuto vendere la macchina, lasciare la loro bella casa e trasferirsi in un piccolo appartamento di cui quasi non riescono a pagare l’affitto. Ma, soprattutto, faticano a saldare le rette della scuola privata, unica via d’accesso all’istruzione universitaria, per Eniolá e la sua sorellina. Nonostante tutto Eniolá non si arrende, è disposto a fare qualunque cosa per continuare ad andare a scuola e sognare un futuro migliore per sé stesso e la sua famiglia. Wúràolá è una ragazza eccezionale, gentile, decisa e intraprendente; laureata in medicina, è impegnata in un duro tirocinio. Proviene da una famiglia facoltosa e importante ed è fidanzata con Kúnlé, figlio di un aspirante politico amico di famiglia. Nonostante Wúràolá sia intelligente e indipendente non può non subire le pressioni della società e dei suoi parenti: il matrimonio con Kúnlé, malgrado lui non sia quello che sembra, le appare necessario per non scontentare le attese. Eniolá e Wúràolá vivono nella stessa città, ma in mondi diversissimi che solo casualmente si sfiorano, con conseguenze impensate e, talvolta, terribili.
 
Non chiamatemi Jessica Fletcher, di Alice Guerra 
Collocazione 853.92.GUE
Un nuovo mistero avvolge Mestre. Dopo un primo furto "illustre", impensabile e rocambolesco, che coinvolge acrobati ungheresi e monaci tibetani e che scardina gli equilibri internazionali, gli abitanti della città vengono investiti da un'ondata di altri furti -  piccoli, ma inarrestabili. Dalla zia Rosanna a Piercoglione, non si salva nessuno. E tutti, prima ancora di rivolgersi al commissario di polizia Salvatore Lo Cascio, chiedono aiuto ad Alice Guerra, influencer mestrina con un passato (recentissimo e turbolento) come investigatrice improvvisata. Ma questa volta Alice non ne vuole sapere di vestire i panni del suo idolo Jessica Fletcher perché, orgogliosamente muso da can, vorrebbe stare sola e tranquilla sul suo divano. E invece prima viene travolta dall'arrivo inaspettato della sua ex migliore amica d'infanzia, Vespasiana - in piena crisi dopo essere stata abbandonata da una famosa popstar con cui è stata fidanzata per anni - e poi, suo malgrado, nella vicenda dei furti ci finisce in pieno. Lo Cascio ha comunque parecchio da fare. Con i capelli sempre più fuori controllo, ha il terrore di rispondere al telefono, preoccupatissimo che a chiamarlo possa essere il Dalai Lama, l'FBI oppure Alice. Intanto lei, in bilico tra una fortissima attrazione nei confronti del bel commissario siciliano e la più grande incazzatura degli ultimi anni, fa di tutto per aiutare Vespasiana e in qualche modo accetta anche di occuparsi dei misteriosi furti. Perché sa cosa significa perdere ciò a cui si tiene di più. Che sia un amore, un'amica o un pacco di Pan di Stelle.
 
Sarah, Susanne e lo scrittore, di Éric Reinhardt 
Collocazione 843.92.REI
Sarah, una quarantaquattrenne altoborghese, sposata e madre di due figli, ha deciso di raccontare la sua storia a uno scrittore affinché questi la trasformi in un romanzo. Cambieranno alcuni dettagli: la protagonista si chiamerà Susanne, farà un lavoro diverso, vivrà a Digione e non in Bretagna, in un elegante appartamento anziché in una villa fuori città. La vicenda che ha stravolto la vita della donna rimarrà però la stessa. Dopo più di vent'anni di matrimonio, Sarah (Susanne) non si sente più amata come un tempo; il marito è sempre meno presente e ogni sera si ritira nel suo studio lasciandola sola con i figli. Come se non bastasse, lei si rende conto che lui possiede il settantacinque per cento della loro casa coniugale, e non la metà, come aveva sempre pensato. Turbata, chiede al marito di riequilibrare l'assetto immobiliare e di essere più partecipe nella routine domestica, ma lui la ignora. Decide quindi di allontanarsi da casa per qualche tempo in modo da metterlo sotto pressione, ma questa decisione porterà a un susseguirsi di eventi del tutto imprevedibili: quando, alcuni mesi dopo, lei tenterà la riconciliazione, scoprirà che suo marito non è l'uomo che credeva. Quale sarà la reazione di Sarah? E quella di Susanne?
 
Il dono del marinaio, di Julia R. Kelly
Collocazione 823.92.KEL
È il 1900, e Skerry, un remoto villaggio scozzese di pescatori, si prepara ad affrontare un inverno rigido e implacabile. Durante una violenta tempesta, un miracolo scuote la piccola comunità: un bambino viene ritrovato sulla spiaggia, portato a riva, incredibilmente vivo, dalle onde. Ma la sorpresa più grande è il suo aspetto: somiglia in modo straordinario al figlio di Dorothy, la maestra del villaggio, scomparso in mare alla stessa età molti anni prima e mai più ritrovato. Con il villaggio bloccato dalla neve e il mare impietoso che impedisce ogni viaggio, Dorothy accetta di prendersi cura del misterioso bambino fino a quando non si riuscirà a scoprire chi sia e da dove venga. Tuttavia, con il susseguirsi dei giorni, qualcosa cambia. Ogni gesto, ogni parola, ogni sguardo del piccolo sembra evocare in Dorothy ricordi sempre più vividi del suo amato figlio perduto. Presto, il sottile confine tra realtà e speranza comincia a sfumare, trascinando la donna in un vortice di emozioni e costringendola a confrontarsi con un passato che non ha mai avuto il coraggio di affrontare. E poi c’è Joseph – il pescatore che ha trovato il bambino sulla riva –, un uomo segnato dai pettegolezzi del villaggio che da anni lo collegano alla tragica scomparsa del figlio di Dorothy. I due si trovano ora legati da questa nuova presenza, che risveglia non solo vecchi segreti, ma anche passioni mai sopite e verità che nessuno ha osato svelare. Man mano che il passato riaffiora per intrecciarsi al presente, la comunità di Skerry, compatta e silenziosa, comincia a rivelare le sue crepe. Confessioni tenute a lungo nascoste emergono come bucaneve dal ghiaccio, e l’arrivo di questo enigmatico bambino diventa il catalizzatore di un cambiamento profondo, sconvolgendo equilibri e portando alla luce desideri celati e antiche ferite. Ricca di tensione, dolcezza e una profonda introspezione emotiva, questa è una storia che intreccia amore e perdita, dolore e speranza.
 
Il sapore delle bacche selvatiche, di Ulrika Lagerlof
Collocazione 839.73.LAG
Fra passato e presente, una grande storia di amore e di coraggio. In una fredda giornata di gennaio del 1938, Siv, diciassette anni, si trova davanti alla porta della baracca dove abiterà nei mesi successivi. I raggi del sole invernale non riescono a penetrare nella foresta fitta e buia della contea di Västerbotten, nella Svezia settentrionale. Il sogno di diventare maestra si è infranto contro i problemi economici della famiglia e quello che la aspetta è un lavoro come cuoca al servizio di dieci uomini impiegati nell'industria forestale, fino a primavera inoltrata. All'inizio tutto è traumatizzante: la fatica, l'isolamento, la frustrazione di una situazione che le è stata imposta. Tuttavia, a poco a poco, scopre anche il piacere di governare una casa in autonomia in mezzo a estranei che la trattano con rispetto, e la bellezza di una natura forte e incontaminata, abitata solo da loro e dalle renne che pascolano nelle radure. E la vita che sembrava non poterle offrire più niente di bello la sorprenderà con un incontro speciale. Più di ottant'anni dopo, Eva viene inviata dall'azienda del legname in cui lavora a trattare con gli ambientalisti e le locali comunità sami, che si oppongono al disboscamento programmato a Djupsele, negli stessi luoghi dove era vissuta sua nonna Siv, da cui ha ereditato un terreno. Lei per prima pensa di poter sfruttare a vantaggio dell'azienda le sue conoscenze del luogo, e ottenere il permesso di tagliare gli alberi in quell'area. Ma ben presto comincia a ricevere delle minacce che vanno oltre le contestazioni previste. E, contemporaneamente, ritrova persone che non frequentava più da tempo e che la inducono a ripercorrere la storia della sua famiglia, fino a una scoperta del tutto inaspettata che la cambierà profondamente. Basato su una storia vera, Il sapore delle bacche selvatiche ha il potere di immergere il lettore nei colori, nelle luci e nei profumi di foreste secolari, e nei sentimenti di donne forti, di ieri e di oggi, capaci di lasciarsi andare alla passione e di decidere del proprio destino.
Guida al delitto per mercanti d'arte, di C. L. Miller
Collocazione 823.92.MIL
Freya Lockwood e Arthur Crockleford non si parlano da una vita. Per anni hanno girato il mondo a caccia di antichità rubate e ricettate sul mercato nero, lui l'esperto e lei entusiasta apprendista; poi un incidente, avvenuto al Cairo, li ha divisi. Oggi Freya abita a Londra ed è una cinquantenne divorziata con la sindrome da nido vuoto mentre Arthur è un anziano antiquario rintanato in un paesino del Suffolk. Una mattina di maggio, Freya riceve da sua zia Carole una telefonata: Arthur è morto, caduto dalle scale del suo negozio. Una fatalità, per la polizia, ma a chi basta un colpo d'occhio per distinguere un falso da un originale alcune piccole incongruenze suggeriscono una verità diversa. Così Freya, tornata nel Suffolk dopo più di vent'anni, decide di indagare con l'aiuto di zia Carole. Guidate da un forte intuito e una curiosità inarrestabile, oltre che da una lettera sibillina e quaderni zeppi di numeri nascosti per loro da Arthur prima di passare a miglior vita, Freya e l'eccentrica zia approdano a un raduno per appassionati di antiquariato in una decadente dimora di campagna. Lì, però, i convitati sembrano tutti recitare una parte, e i pezzi esposti altro non sono che delle riproduzioni. Mentre fuori imperversa il temporale, nelle antiche stanze gli ospiti tramano e si studiano a vicenda, e il secondo giorno un uomo viene trovato morto sul pavimento del salotto. Per capire cosa sta succedendo, e in quali loschi giri si era cacciato Arthur, Freya e Carole dovranno rispolverare ricordi sopiti e dolorosi, e accettare che forse, in fondo, il caro Arthur non era chi pensavano.